Un audace colpo in banca ha scosso la tranquillità di Fiumicino nella mattina di martedì 25 febbraio 2025. I banditi, armati e ben organizzati, hanno messo in atto un piano studiato nei minimi dettagli, utilizzando un foro scavato nel pavimento per infiltrarsi nella filiale del Banco di Anagni. Questo evento ha portato all’uscita da parte delle forze dell’ordine che ora indagano sull’accaduto, che ha coinvolto un bottino di ben 70.000 euro in contante. La ricostruzione dei fatti è degna di un film poliziesco e solleva interrogativi sulla sicurezza e sulla capacità di prevenire simili atti delittuosi.
La ricostruzione del colpo
Il copione di questa rapina è iniziato alle 8.45 del mattino, quando due impiegati hanno varcato la soglia della banca ignari di ciò che li attendeva. Da dietro a una porta, i banditi sono sbucati all’improvviso, puntando le pistole alla testa delle vittime, trasformandole immediatamente in ostaggi. Questo momento di terrore ha paralizzato i due impiegati, che non hanno avuto neanche il tempo di reagire. I rapinatori, con grande freddezza, hanno confiscato i cellulari degli ostaggi, isolandoli dalla possibilità di chiedere aiuto, e li hanno rinchiusi in una stanza. Dopo essersi accertati che non ci sarebbero stati ulteriori intrusi, si sono messi all’opera prelevando le sacche contenenti i soldi destinati al bancomat.
In pochi minuti i due malviventi sono riusciti a portare via il loro ingente bottino di 70.000 euro. La fuga, progettata con cura, è avvenuta attraverso il medesimo foro di accesso, che li ha condotti verso locali sfitti, dove hanno potuto dileguarsi indisturbati. La rapina si è conclusa in breve tempo, dimostrando un livello di efficienza che non si vede spesso in crimine. Solo quando un terzo impiegato è entrato in banca e ha sentito le grida dei suoi colleghi ha capito che qualcosa non andava. Ha aperto la porta, liberando gli ostaggi e dando così l’allerta al 112.
L’intervento delle forze dell’ordine
Dopo la liberazione degli ostaggi, le forze dell’ordine sono giunte rapidamente sul posto, con le volanti del commissariato di Fiumicino che hanno avviato controlli sui percorsi principali della zona. Nonostante gli sforzi, i rapinatori erano già scomparsi nel nulla. Considerando la complessità del piano, il caso è stato affidato alla squadra mobile di Roma, che ha una sezione specializzata in rapine. Questi agenti esperti hanno alle spalle numerosi interventi di successo, alcuni dei quali hanno portato a catture in flagranza di reato. La loro preparazione è fondamentale, ora più che mai, per cercare di risalire all’identità dei rapinatori.
Uno degli ostaggi, sotto choc, ha dichiarato: «Entrando nella banca, non ho notato nulla di insolito. Ero abituato a prestare attenzione, ma non immaginavo che i banditi fossero già all’interno. La pistola puntata alla mia testa ha reso tutto irreale». Le testimonianze degli ostaggi testimoniano il clima di paura e la rapida escalation degli eventi, che aggiungono un ulteriore strato alla narrazione di una giornata che è iniziata normalmente.
Il retroscena della pianificazione
La preparazione di questo colpo è avvenuta durante la notte, quando i rapinatori hanno scavato il foro che li ha portati direttamente dentro la banca. Per non destare sospetti, gli uomini hanno lasciato un livello di calcinaccio a coprire il loro passaggio, camuffando i segni del loro lavoro. Non è chiaro quanto tempo ci sia voluto per questa manovra, ma la precisione mostra una pianificazione meticolosa. Solo poco prima di mettere in atto il piano, i malviventi hanno rimosso l’ultimo strato di mattoni, accedendo così all’interno.
Le indagini proseguono con un’analisi totale della malavita romana, per cercare di accertare se un colpo così audace possa essere associato a bande già conosciute. Il modus operandi dei rapinatori, unito alla loro capacità di agire senza lasciare traccia, potrebbe far pensare che non siano inesperti, ma al contrario, professionisti consolidati. La sfida ora è risalire alla loro identità e intercettare potenziali futuri piani di attacco. L’episodio ha riacceso un dibattito sull’importanza della sicurezza nelle banche, tema che potrà non essere trascurato nella discussione pubblica dei prossimi giorni.
L’attenzione rimane alta, mentre città e istituzioni riflettono sugli eventi e i rischi che il contesto urbano presenta.