Un comandante della polizia locale, fuori servizio ma ancora in divisa, è stato fermato durante un controllo dei carabinieri nel modenese e è risultato positivo all’alcol test. L’episodio, avvenuto il giorno dopo i festeggiamenti di Pasquetta, ha acceso l’attenzione sulla responsabilità degli agenti fuori dall’orario di lavoro, soprattutto se riconoscibili per il loro ruolo. Le conseguenze amministrative si sono subito concretizzate, come per qualunque cittadino, ma resta il nodo della possibile azione disciplinare interna.
Il controllo e la scoperta al posto di blocco nei pressi di cento
L’episodio si è svolto a Cento, in provincia di Ferrara, dove i carabinieri hanno allestito un posto di blocco come da prassi dopo le festività pasquali. Il comandante della polizia locale del modenese ha lasciato un bar, indossando ancora la divisa, quando è stato fermato per il controllo documenti e alcol test. La verifica ha evidenziato un tasso alcolemico inferiore a 0,8 grammi per litro, soglia limite prevista per sanzioni amministrative in questi casi.
Il fatto di essere ancora in divisa, sebbene fosse fuori servizio, ha complicato la situazione. Normalmente, i controlli vengono eseguiti senza particolare clamore, ma qui a destare scalpore è stata l’identità del soggetto fermato. Il controllo ha rispettato le procedure standard, ma ha evidenziato l’importanza di mantenere un comportamento esemplare anche fuori dal servizio. Il tasso alcolemico rilevato prevedeva la sospensione della patente e una multa, senza però procedere a reati più gravi, visto il valore alcolometrico.
Sanzioni amministrative e limitazioni alla guida dopo la positività
Come previsto dal codice della strada, il comandante è stato multato e gli sono stati decurtati dieci punti sulla patente di guida. Inoltre, la patente è stata ritirata immediatamente e sospesa per un arco che va da tre a sei mesi. Queste misure si applicano a chiunque superi i limiti previsti, a prescindere dal ruolo o posizione sociale. Nel caso specifico, la positività con un livello di alcol inferiore a 0,8 grammi per litro ha evitato conseguenze penali, ma non ha escluso le sanzioni amministrative.
La sospensione della patente è un provvedimento serio che limita la mobilità e può avere ripercussioni anche personali e professionali. Per un comandante della polizia locale, figura pubblica e simbolo dell’applicazione della legge, questo episodio rappresenta una doppia difficoltà: oltre alle sanzioni, la questione finisce sotto i riflettori dell’opinione pubblica e delle autorità competenti. Anche fuori dal servizio resta valida l’attesa di un comportamento che non comprometta l’immagine del corpo di polizia locale.
Possibile intervento disciplinare interno oltre alle sanzioni legali
L’episodio mostra come la legge tratti allo stesso modo tutti i cittadini per alcuni reati o trasgressioni, ma lascia aperta la possibilità di azioni disciplinari interne in ambito lavorativo, specie per chi occupa ruoli di comando. Nel caso del comandante della polizia locale modenese, l’ente di appartenenza potrebbe avviare un procedimento disciplinare che vada oltre le sanzioni amministrative. Questo dipenderà dall’interpretazione del codice interno e dalle valutazioni sulla gravità del comportamento.
Essere trovati positivi all’alcol test in divisa e subito dopo una giornata di festa può compromettere la reputazione all’interno della forza di polizia e influenzare i rapporti di lavoro. L’attenzione della popolazione sui pubblici ufficiali è alta. Se confermato, un provvedimento disciplinare implicherebbe sospensioni temporanee o altre sanzioni funzionali a ribadire l’importanza dell’etica professionale anche quando non si è in servizio.
Riflessioni sul ruolo delle forze dell’ordine fuori servizio
L’episodio conferma che una posizione di responsabilità richiede controlli rigorosi e comportamenti costanti orientati al rispetto della legge. Questo caso nel modenese stimola un dibattito sul ruolo delle forze dell’ordine fuori dagli incarichi ufficiali e la percezione pubblica dei loro comportamenti.