L’area marina protetta dell’isola di Bergeggi, nel savonese, è sotto stretta sorveglianza a causa del crescente numero di violazioni alle norme di transito per le unità mercantili. Recentemente, la guardia costiera di Savona ha denunciato un comandante di nave mercantile battente bandiera straniera per il mancato rispetto delle disposizioni nazionali che regolano il traffico navale nella zona protetta. Queste misure sono fondamentali per preservare la biodiversità e l’integrità dell’ecosistema marino locale.
Divieto di transito nella zona protetta
Regolamenti e norme da rispettare
Secondo le normative vigenti, è previsto un divieto di transito per le navi mercantili nel raggio di due miglia nautiche intorno all’isola di Bergeggi. Questa normativa è stata introdotta per proteggere un habitat marino altamente vulnerabile, ricco di biodiversità e caratterizzato da fondali di coralligeno e praterie di posidonia oceanica. Il rispetto di queste leggi è cruciale per prevenire il danneggiamento degli ecosistemi marini e garantire che le future generazioni possano godere della bellezza naturale di quest’area.
Negli ultimi mesi, la guardia costiera ha intensificato la vigilanza nell’area, implementando controlli anche nelle ore notturne. Questo approccio ha permesso di effettuare numerose operazioni di monitoraggio e ha portato a 20 sanzioni amministrative per violazioni relative a pesca, navigazione e ancoraggio nel tratto circostante. Tali infrazioni non solo mettono a rischio l’integrità dell’habitat locale, ma possono anche avere effetti devastanti sugli ecosistemi marini.
Operazioni di monitoraggio e tutela ambientale
L’impegno della guardia costiera e delle associazioni locali
Oltre ai controlli nei confronti delle navi mercantili, la guardia costiera di Savona ha avviato diverse operazioni di pulizia dei fondali marini, collaborando con il centro nautico vadese. Recentemente, nel corso della settimana scorsa, si è svolta l’operazione intitolata “fondali puliti”, in cui squadre di subacquei professionisti hanno rimosso rifiuti pericolosi depositati sui fondali nel tratto di mare circostante Bergeggi. Durante questa attività, sono stati recuperati pneumatici, un vecchio scafo di natante da diporto e diversi spezzoni di reti da pesca, che rappresentano un pericolo per la fauna marina.
Queste iniziative sono indicative di un impegno costante da parte della guardia costiera e delle associazioni ambientaliste per proteggere e ripristinare la salute dell’ambiente marino. Le operazioni di pulizia non solo migliorano la qualità del mare, ma contribuiscono anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della conservazione degli ecosistemi naturali. L’assenza di rifiuti in mare è fondamentale per garantire la sicurezza della fauna marina, che ritrova così il suo habitat naturale e la propria possibilità di prosperare.
L’ecosistema dell’isola di Bergeggi
Un patrimonio naturale da preservare
L’isola di Bergeggi è famosa per la sua bellezza naturale e per la varietà della vita marina che ospita. È un’area privilegiata per gli amanti della natura e dello snorkeling, ma comporta anche una grande responsabilità nella sua gestione e tutela. I fondali di coralligeno e le praterie di posidonia oceanica, in particolare, sono habitat essenziali per molte specie marine, inclusi pesci, molluschi e altre forme di vita. La loro protezione non è solo un obbligo legale, ma anche un dovere morale verso il nostro ambiente.
Il monitoraggio costante e le sanzioni per comportamenti illeciti sono strumenti necessari per garantire che tali ecosistemi non subiscano danni irreversibili. Grazie all’azione congiunta delle autorità, è possibile mantenere l’equilibrio naturale di quest’area, permettendo anche alle future generazioni di beneficiare di un mare pulito e ricco di vita. L’operato della guardia costiera si pone quindi come un baluardo contro il degrado ambientale, un esempio di come la legge e la protezione dell’ambiente possano collaborare efficacemente.