Il Comitato Pace Convivenza Solidarietà Danilo Dolci ha celebrato questa mattina il 111° anniversario della nascita di Boris Pahor, uno scrittore triestino noto per il suo impegno nella salvaguardia della memoria storica della sua città. Pahor, di lingua slovena, è stato un testimone delle atrocità vissute durante il periodo nazifascista e la sua figura rimane un simbolo della resistenza culturale. Quest’anno, la commemorazione assume un significato particolare, poiché ricorre anche l’80° anniversario del suo arresto da parte delle forze fasciste.
Vita e opere di Boris Pahor
Dalla nascita alla deportazione
Nato il 26 agosto 1913 a Trieste, Boris Pahor ha vissuto gran parte della sua vita attraversando eventi storici significativi, culminando nella sua esperienza di prigionia e deportazione durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo essere stato arrestato dalle forze nazifasciste, Pahor ha subito ripetuti interrogatori nelle stanze delle SS e della Gestapo, situate al numero 4 di Piazza Oberdan a Trieste. La sua vita ha preso una piega drammatica quando è stato deportato in diversi campi di concentramento e sterminio, un viaggio che ha avuto inizio dal primo binario della Stazione di Trieste, in prossimità del Silos, oggi noto per accogliere profughi di conflitti contemporanei.
Le esperienze di Pahor nei campi di concentramento hanno segnato profondamente la sua opera letteraria. Egli ha dedicato la sua vita a raccontare le storie di coloro che hanno sofferto a causa dell’intolleranza e dell’ingiustizia. Le sue scritture non solo documentano la brutalità del regime, ma offrono anche una riflessione profonda sull’importanza della memoria e dell’identità culturale. Con i suoi libri, Pahor ha voluto mantenere viva la memoria del Narodni Dom, simbolo della cultura slovena a Trieste, distrutto da nazionalisti e fascisti italiani.
Un’eredità di pace e convivenza
Boris Pahor è stato molto più di un semplice testimone delle ingiustizie passate. La sua vita e il suo impegno hanno rappresentato una continua ricerca di pace e solidarietà tra le diverse comunità. Durante la commemorazione, Luciano Ferluga, portavoce del Comitato, ha evidenziato come l’opera di Pahor stesso fosse intrinsecamente legata alla promozione della convivenza e della solidarietà tra le persone e i popoli, sottolineando la necessità di costruire un futuro improntato alla fratellanza.
“Il dialogo interculturale è fondamentale”, ha affermato Pahor, promuovendo l’idea di una Trieste che sia un crocevia di diverse culture e tradizioni. La sua voce rimane cruciale per generazioni, conferendo valore alla diversità come un patrimonio da proteggere e celebrare. La sua eredità, quindi, non è solo un richiamo al passato, ma un invito a costruire un presente e un futuro più inclusivo e pacifico.
Un gesto simbolico al Narodni Dom
La commemorazione al centro della cultura triestina
Al Narodni Dom, il comitato ha voluto rendere omaggio alla figura di Boris Pahor attraverso un gesto simbolico. È stato collocato un cuore creato con i Fiori delle coroncine di San Giovanni, intrecciati secondo l’arte tradizionale slovena. Questo gesto non rappresenta solo un tributo alla memoria dello scrittore, ma anche un riconoscimento della ricchezza culturale di Trieste, una città che vive di interscambi e molteplici influenze.
Il Narodni Dom, distrutto nel 1920 e celebre per essere il fulcro della cultura slovena a Trieste, continua a essere visto come un luogo che può tornare a rappresentare le aspirazioni di una Trieste plurale in Europa. Questo luogo simbolico si erge ora con l’auspicio di diventare nuovamente un centro di dialogo e integrazione per tutte le comunità presenti nella città.
L’importanza del ricordo collettivo
La commemorazione del 111° anniversario della nascita di Boris Pahor ci ricorda l’importanza di preservare la memoria storica. Le celebrazioni, infatti, non sono solo un modo per onorare il passato, ma anche un’opportunità per riflettere sulle sfide attuali che le comunità affrontano. Nella celebrazione, viene sottolineato come il lavoro di Pahor e il suo messaggio di pace siano più rilevanti che mai nel contesto attuale, caratterizzato da conflitti e divisioni culturali.
Questo anniversario rappresenta quindi un momento di riflessione profonda su ciò che significa vivere in una società plurale e accogliente. La memoria di Boris Pahor continua a ispirare, fornendo una chiave di lettura importante per affrontare le sfide del presente, ponendo l’accento sull’importanza della pace e della solidarietà come fondamenti per una convivenza armoniosa.
Ultimo aggiornamento il 26 Agosto 2024 da Sara Gatti