Commemorazione dell'eccidio della Benedicta: una memoria da preservare per il futuro

Commemorazione dell’eccidio della Benedicta: una memoria da preservare per il futuro

La cerimonia per l’81esimo anniversario dell’eccidio di Benedicta sottolinea l’importanza della memoria storica come strumento di denuncia contro l’indifferenza e promuove valori di democrazia e giustizia.
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Commemorazione dell'eccidio della Benedicta: una memoria da preservare per il futuro - Gaeta.it

Ogni anno, la Benedicta diventa un luogo di incontro carico di significato, dove si rinnova l’impegno a non dimenticare le atrocità del passato. Quest’anno, durante la cerimonia di commemorazione dell’81esimo anniversario dell’eccidio, il tema centrale è stato l’importanza della memoria come strumento di denuncia contro l’indifferenza. Le parole del presidente del Consiglio Comunale Carmelo Cassibba hanno evidenziato come la dimenticanza possa alimentare nuovi totalitarismi e crimini contro l’umanità. Questo evento si è rivelato non solo un momento di riflessione, ma anche un’opportunità per educare le nuove generazioni sui valori di democrazia e giustizia nati dai sacrifici di chi ha dato la vita per la libertà.

Il significato della memoria nel contesto attuale

La memoria storica riveste un ruolo cruciale nel mantenere viva la coscienza collettiva. Cassibba ha sottolineato che ricordare è un atto di vigilanza e responsabilità, qualcosa da trasmettere alle future generazioni. L’eccidio di Benedicta, avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale per mano dei nazifascisti, rappresenta una pagina oscura della storia italiana. Le istituzioni sono chiamate a garantire che questo ricordo non svanisca. Ganare il passato è un imperativo per non compromettere il futuro. Queste riflessioni sono state tra le più ascoltate durante l’evento, richiamando l’attenzione sulla necessità di una memoria attiva, capace di educare e sensibilizzare la società contemporanea.

La cerimonia: un momento di unità e rispetto

La commemorazione ha infatti visto la partecipazione di diverse personalità istituzionali. Dopo la deposizione delle corone, il vescovo di Tortona, Mons. Guido Marini, ha celebrato una messa, ponendo un ulteriore accento sull’importanza di non dimenticare il sacrificio di chi ha lottato per la libertà. Sono intervenuti anche il presidente della Provincia di Alessandria, Luigi Benzi, e il sindaco di Bosio, Domenico Merlo, tra gli altri. La presenza di rappresentanti istituzionali ha evidenziato la volontà di perpetuare la memoria nella vita pubblica e nel dibattito culturale del Paese. La partecipazione di un pubblico variegato, inclusa la banda musicale “Risorgimento” di Sampierdarena, ha contribuito a creare un’atmosfera di rispetto e riflessione collettiva.

Riflessioni finali e progetti futuri

In chiusura della cerimonia, si è svolto un cammino lungo il Sentiero della Pace, un evento organizzato dal Parco dell’Appennino Piemontese, che ha rappresentato un ulteriore passo verso la valorizzazione della memoria. Questa iniziativa non è solo una passeggiata fisica, ma anche un percorso simbolico per riaffermare gli ideali di pace e giustizia. La commemorazione dell’eccidio della Benedicta sottolinea la necessità di un impegno costante per preservare la memoria storica. Esse non dovrebbero mai essere solo eventi annuali, ma componenti di un dialogo continuo e necessario con il passato.

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