Commemorazione e giustizia: otto anni dalla tragedia dell'Hotel Rigopiano a Farindola

Commemorazione e giustizia: otto anni dalla tragedia dell’Hotel Rigopiano a Farindola

Otto anni dopo la tragedia dell’Hotel Rigopiano, si commemorano le 29 vittime mentre il processo giudiziario continua a far luce sulle responsabilità e sulla gestione delle emergenze in Abruzzo.
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Commemorazione e giustizia: otto anni dalla tragedia dell'Hotel Rigopiano a Farindola - Gaeta.it

La tragedia dell’Hotel Rigopiano, avvenuta otto anni fa in Abruzzo, continua a essere un episodio doloroso impresso nella memoria collettiva. Il 18 gennaio 2017, una valanga travolse la struttura, causando la morte di 29 persone, tra cui un volontario della Croce Rossa Italiana. Questo articolo ripercorre gli eventi di quel giorno drammatico, la commemorazione delle vittime e l’andamento della giustizia legata al disastro.

Ricordo delle vittime

Oggi, a Farindola, si svolgerà una cerimonia di commemorazione per le 29 vittime della valanga. L’evento assume un significato particolare, simbolizzato dalla deposizione di un mazzo di fiori, composto da 29 rose – 28 bianche e una rossa in onore di Gabriele, un giovane volontario che si distinse per il suo coraggio durante l’emergenza. Gabriele non esitò a contattare i soccorsi e a cercare di aiutare coloro che si trovavano in difficoltà, incarnando i valori fondamentali del volontariato, basati sulla solidarietà e l’umanità.

La commemorazione di quest’anno vuole rinnovare la memoria di coloro che persero la vita in quel tragico evento e sottolineare l’importanza della comunità nel mantenere vivo il loro ricordo. La serie di scosse sismiche che colpirono l’Italia centrale quel giorno, unitamente a nevicate abbondanti, furono le concause di quel terribile distacco della valanga che colpì l’Hotel Rigopiano alle 16:48, spostando l’edificio e causandone la distruzione pressoché totale.

Il processo giudiziario dopo la tragedia

A distanza di otto anni dal disastro, il percorso giudiziario è ancora in corso. Nel dicembre 2024, il caso è approdato alla Corte di Cassazione, che ha confermato le condanne già emesse nei confronti di alcuni dei protagonisti del procedimento. Tra questi, il prefetto Francesco Provolo condannato a un anno e otto mesi di reclusione. Tuttavia, il verdetto ha disposto un nuovo processo d’appello per sei dirigenti del Servizio di Protezione Civile della Regione Abruzzo, i quali erano stati assolti nei primi due gradi di giudizio.

In aggiunta, è in programma un ulteriore processo per l’ex sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, che in passato era stato condannato a due anni e otto mesi, e per due dirigenti della Provincia, Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, i quali già avevano ricevuto condanne a tre anni e quattro mesi. Anche il tecnico comunale Enrico Colangeli, inizialmente assolto, ha visto una condanna in appello di due anni e otto mesi.

Queste nuove fasi del processo sollevano interrogativi sulle responsabilità legate alla tragedia e sul sistema di gestione delle emergenze in situazioni di crisi. La vicenda dell’Hotel Rigopiano non è solo una storia di conflitti legali, ma anche un monito sull’importanza della preparazione e della reattività in situazioni di pericolo, a beneficio della sicurezza pubblica e della salvaguardia della vita umana.

Il ricordo della tragedia e il proseguimento della giustizia sono elementi che rimarranno presenti, prendendo forma attraverso le commemorazioni e la continua ricerca della verità, affinché simili eventi non possano ripetersi in futuro.

Ultimo aggiornamento il 18 Gennaio 2025 da Laura Rossi

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