La Commissione Europea ha espresso una prima valutazione riguardo a X, la famosa piattaforma conosciuta come Twitter, accusandola di violare il Digital Services Act. La Commissione ha sottolineato diverse violazioni, concentrandosi su aspetti legati ai dark pattern, alla trasparenza della pubblicità e all’accesso dei dati da parte dei ricercatori.
Le criticità individuate
La Commissione ha individuato tre principali criticità riguardanti X. In primo luogo, l’interfaccia per gli account ‘verificati’ non rispecchia le pratiche standard del settore e può risultare ingannevole per gli utenti. La possibilità per chiunque di ottenere lo status di “verificato” influisce negativamente sulla capacità degli utenti di distinguere l’autenticità degli account e dei contenuti.
Inoltre, la mancanza di trasparenza nella gestione della pubblicità è stata evidenziata come un’altra problematica. X non fornisce un archivio pubblicitario consultabile e affidabile, ostacolando la necessaria vigilanza e ricerca sulla distribuzione della pubblicità online.
Infine, X limita l’accesso dei ricercatori ai dati pubblici, non rispettando le condizioni previste dal Digital Services Act. Questo comportamento scorretto rende difficile per i ricercatori condurre studi in modo indipendente e rischia di disincentivarli.
Prossimi passaggi
A seguito di queste accuse, X avrà l’opportunità di difendersi esaminando la documentazione presentata dalla Commissione e rispondendo alle affermazioni preliminari. Inoltre, verrà coinvolto il Comitato europeo per i servizi digitali per una valutazione più approfondita della situazione.
Qualora le accuse fossero confermate, la Commissione potrebbe emettere una decisione di non conformità, con possibili sanzioni fino al 6% del fatturato annuo mondiale di X. Questa decisione potrebbe portare anche a un periodo di supervisione per garantire il rispetto delle misure correttive. Le implicazioni finanziarie per X potrebbero essere significative, con possibili sanzioni fino a circa 150 milioni di dollari.
In conclusione, la situazione evidenzia la necessità per le piattaforme digitali di rispettare rigorosamente le normative vigenti, al fine di garantire trasparenza e rispetto per gli utenti e i ricercatori.