Commissione Ue: il Partito Popolare Europeo si prepara a dominare i portafogli chiave

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Commissione Ue: il Partito Popolare Europeo si prepara a dominare i portafogli chiave - Gaeta.it

Le speculazioni riguardanti la composizione della prossima Commissione Europea si intensificano in vista dell'attesa annuncio, previsto per il prossimo 11 settembre. Secondo un documento riservato visionato da Euronews, il Partito Popolare Europeo , guidato da Ursula von der Leyen, si accinge ad occuparsi delle posizioni più ambite nell’organo esecutivo dell’Unione Europea. Questo articolo analizza le probabili nomine dei commissari europei e i ruoli chiave che potrebbero essere attribuiti, tenendo conto delle dinamiche politiche in atto.

La prossima commissione europea di Ursula von der Leyen

Ursula von der Leyen è stata riconfermata a luglio in qualità di presidente della Commissione Europea, sostenuta da un’ampia coalizione di eurodeputati. Questo supporto, che include membri del PPE, socialisti e liberali, sarà cruciale quando i parlamentari dovranno esprimere il loro voto per l'approvazione della nuova Commissione. Per von der Leyen, ottenere il sostegno necessario garantirà la sua continuità alla guida dell’ente europeo nei prossimi cinque anni.

Il documento circolante all'interno del PPE rivela che diversi membri del partito stanno emergendo come candidati forti per le posizioni di rilievo. Tra questi, il commissario austriaco Magnus Brunner è considerato il principale candidato per il portafoglio della concorrenza, mentre la commissaria croata Dubravka Šuica potrebbe ottenere la responsabilità per l’occupazione e l’edilizia abitativa. Entrambi, pur appartenendo al PPE, sembrano in grado di contrastare le ambizioni dei socialisti nel conquistare tali portafogli strategici.

L'influenza dei socialisti nella nuova commissione

All’interno del contesto politico, i socialisti di centrosinistra non hanno intenzione di cedere senza combattere e contano di avere un ruolo significativo in questa nuova Commissione. Pedro Sánchez, premier spagnolo, ha proposto Teresa Ribera come vicepresidente esecutivo per la transizione verde e digitale, una posizione di grande importanza e visibilità. Altri candidati socialisti, tuttavia, potrebbero non ottenere lo stesso livello di influenza, con la nomina del maltese Glenn Micallef a un ruolo minore, probabilmente per l’uguaglianza o la pesca.

La situazione riguardante il candidato maltese solleva interrogativi, dato che l’esperienza politica di Micallef è stata messa in discussione da von der Leyen, che sembra preferire un’alternativa femminile. La romena Roxana Mînzatu è un’altra figura da seguire, che potrebbe ricevere un portafoglio economico come premio per la sua carica, in un contesto di crescente attenzione alla parità di genere.

Le nomine dei partiti liberali e le vicepresidenze esecutive

Tra i partiti liberali, le aspettative sono alte per quanto riguarda le nomine alle cariche chiave della Commissione. Secondo le informazioni trapelate, la belga Hadja Lahbib si dovrebbe aggiudicare il portafoglio degli affari interni, mentre l'irlandese Michael McGrath potrebbe ottenere competenze in materia di servizi finanziari. Per lo sloveno Tomaž Vesel ci si aspetta un incarico economico, anche se nel caso della Slovenia, il governo potrebbe essere spinto a proporre una candidata femminile.

Riguardo alle vicepresidenze esecutive, le voci confermano che le posizioni di rilievo andranno a figure di Francia, Italia e Spagna. Il francese Thierry Breton dovrebbe gestire le questioni relative all'Industria e all’Autonomia strategica, mentre Raffaele Fitto dall'Italia avrà la vicepresidenza con deleghe sinergiche su economia e Pnrr. Inoltre, l’estone Kaja Kallas sembra già avere una nomina confermata, mentre le restanti cariche potrebbero andare agli attuali commissari Valdis Dombrovskis e Maroš Šefčovič.

Le dinamiche politiche e i restanti portafogli

Con il PPE che si prepara a ricevere la maggior parte dei portafogli più importanti, si prevedono ulteriori nomine significative. La competitività potrebbe passare alla finlandese Henna Virkkunen o alla svedese Jessica Roswall, e per il commercio, il nome accreditato è quello dell’olandese Wopke Hoekstra. A conferma dell’importanza strategica della sicurezza europea, il lituano Andrius Kubilius sarebbe candidato a questo portafoglio, allineandosi sulle politiche anti-russe già perseguite dalla Commissione.

In merito all'energia, il portafoglio dovrebbe essere affidato a Jozef Síkela, un indipendente che ha legami con il PPE. Per quanto concerne l’agricoltura, il controllo rimarrebbe nel campo del PPE, con Christophe Hansen e Maria Luisa Albuquerque come probabili candidati, suggerendo una possibile divisione del portafoglio per lo sviluppo rurale con il greco Apostolos Tzitzikostas.

La questione ungherese si aggiunge a questo scenario politico intricato, con il commissario designato Oliver Varhelyi su cui pende la possibilità di una bocciatura da parte del Parlamento europeo. Nomi alternativi, come quello dell'eurodeputata di Fidesz Enikő Győri, sono considerati nell’ambito di un cambiamento per garantire una rappresentanza equilibrata in termini di genere all’interno della nuova Commissione.

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