Comune di Terre Roveresche contro la provincia: ricorso al Tar su proroga impianto biometano

Comune di Terre Roveresche contro la provincia: ricorso al Tar su proroga impianto biometano

La provincia di Pesaro-Urbino concede una proroga alla Feronia per l’impianto di biometano, scatenando il ricorso del Comune di Terre Roveresche e preoccupazioni ambientali tra i cittadini.
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Comune di Terre Roveresche contro la provincia: ricorso al Tar su proroga impianto biometano - Gaeta.it

La recente decisione della provincia di Pesaro-Urbino di concedere una proroga di 211 giorni alla società Feronia per terminare i lavori dell’impianto di biometano in località Ca’ Rafaneto ha sollevato delle tensioni legali e amministrative. Il Comune di Terre Roveresche ha infatti annunciato il proprio ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale , sostenendo che i lavori eseguiti finora non siano conformi alle autorizzazioni rilasciate, causando così il malcontento tra i cittadini e una preoccupazione per la tutela del territorio.

La posizione del Comune di Terre Roveresche

Il punto di partenza per il Comune di Terre Roveresche è la dichiarazione di decadenza dell’autorizzazione edilizia emessa il 1° luglio 2024. Secondo le autorità comunali, la Feronia non avrebbe mai avviato i lavori in maniera concreta. Tuttavia, la società ha impugnato questa decisione davanti al Tar, il quale, con una sentenza del 27 gennaio 2025, ha stabilito che la competenza di decidere sulla decadenza dell’autorizzazione fosse in capo alla provincia. Questo ha creato un precedente significativo, in quanto ha rimesso in gioco la validità del permesso originariamente concesso.

In risposta alla sentenza, la provincia ha scelto di non revocare il permesso, come eccepito dal Comune, ma ha piuttosto confermato che i lavori potevano continuare. Ha inoltre esteso la scadenza per la conclusione dei lavori, fissandola al 25 gennaio 2028. Questa proroga include i 211 giorni dall’autorizzazione alla sentenza del Tar, ritenuti necessari per completare le opere.

Optica del sindaco e reazioni locali

Il sindaco di Terre Roveresche, Antonio Sebastianelli, ha manifestato la propria disapprovazione nei confronti della decisione provinciale. Ha affermato che è “inconcepibile” sostenere che i lavori siano iniziati in maniera regolare, limitandosi così a dare la sua visione sulle attuali operazioni in loco, come l’affissione di un cartello e l’installazione di recinzioni in plastica. Queste azioni, secondo Sebastianelli, non possono essere considerate come un vero e proprio avvio di cantiere.

La posizione del sindaco sembra rappresentare un’opinione diffusa tra i cittadini preoccupati per le ricadute ambientali e paesaggistiche che la realizzazione dell’impianto di biometano potrebbe avere nella zona. La richiesta di ulteriori attenzioni alla questione da parte del governo locale dimostra che ci sono profondi timori su come la realizzazione del progetto di Feronia influenzerà il tessuto comunitario e naturale della regione.

Prospettive future e implicazioni legali

Il ricorso del Comune di Terre Roveresche al Tar pone l’attenzione non solo sulla questione della proroga, ma anche sulle più ampie implicazioni che questo caso potrebbe avere per altre autorizzazioni simili nel territorio. Le decisioni prese nei prossimi mesi avranno il potenziale di definire come gli enti pubblici gestiranno progetti di questa natura in riferimento ai diritti locali e alle necessità dei cittadini.

Le prossime udienze potrebbero rivelarsi cruciali, non solo per Terre Roveresche, ma anche per altre aree della provincia che sono potenzialmente interessate a progetti infrastrutturali che coinvolgono l’energia rinnovabile. L’equilibrio tra sviluppo e tutela del territorio rimane una questione spinosa, particolarmente in questo caso dove i cittadini chiedono una maggiore trasparenza e coinvolgimento nelle decisioni che influenzano la loro vita quotidiana e l’ambiente circostante.

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