Nei giorni scorsi, un comunicato ufficiale della Regione Liguria ha destato non poco clamore per l’annuncio di undici nominativi destinati a ricoprire incarichi dirigenziali. La situazione ha però suscitato preoccupazione poiché la procedura pubblica per la selezione di queste figure era ancora aperta, con avviso in corso e scadenza non ancora raggiunta. Si è trattato di un passo falso significativo, tanto che la giunta regionale ha successivamente ritirato il comunicato, attribuendo l’accaduto a un “errore tecnico” dell’ufficio stampa. Tuttavia, questa spiegazione ha sollevato più interrogativi che chiarimenti.
La reazione della Regione e i tentativi di chiarimento
Sabato, la Regione ha cercato di placare le critiche dicendo che i nomi citati nel comunicato iniziale non sarebbero stati parte della nuova organizzazione, ma semplicemente quelli attualmente in carica mentre si attendevano definizioni per le future posizioni. Tuttavia, questa nuova versione fatica a reggere. Nello stesso comunicato ritrattato, il presidente Giovanni Bucci menzionava esplicitamente la nuova organizzazione dell’ente. I nomi diffusi erano chiaramente associati a un’agenzia diversa rispetto a quella attuale, con cambiamenti significativi nei ruoli e nelle denominazioni.
Il contrasto è emerso in modo evidente comparando l’organigramma attuale con quello descritto nel comunicato. Per esempio, la Direzione generale sviluppo e tutela del territorio è stata ribattezzata Direzione generale infrastrutture, trasporti ed edilizia ospedaliera. Un altro esempio è la Direzione generale territorio, che è divenuta Direzione generale politiche abitative, territorio e demanio costiero. Queste discrepanze indicano che non si tratta semplicemente di un errore superficiale, ma di una comunicazione riguardante una nuova struttura dirigenziale prima della conclusione della procedura di selezione. Questo fatto mina la credibilità di tutta la procedura e potrebbe portare a potenziali ricorsi da parte di aspiranti candidati.
Le implicazioni legali e la posizione di Gianni Pastorino
Le parole di Gianni Pastorino, consigliere regionale della Lista Orlando e parte di Linea Condivisa, rincarano la dose. Pastorino ha richiesto un chiarimento da parte del presidente Bucci, evidenziando la necessità di spiegare una versione dei fatti che contrasta in modo netto con i documenti ufficiali della sua amministrazione. Secondo il consigliere, non si tratta di un semplice errore tecnico, ma di una gestione poco accurata della situazione.
Al centro della polemica vi è la questione del rispetto delle regole e della credibilità delle istituzioni; secondo Pastorino, l’avvio di questa riorganizzazione si è svolto in maniera disordinata e senza la dovuta attenzione ai dettagli normativi. Ha anche avvertito che le modalità di annuncio potrebbero portare a contestazioni legali da parte di chi si sentisse danneggiato dalla situazione. Un annullamento della procedura attualmente in corso sarebbe, secondo il consigliere, un passo indispensabile per tutelare l’ente e l’interesse pubblico.
Critiche e gestione della crisi da parte della giunta regionale
In questo contesto, le autorità regionali si trovano a dover gestire una situazione di crisi comunicativa. Oltre a rispondere alle domande dei rappresentanti dell’opposizione, la giunta è chiamata a garantire trasparenza nel processo e a recuperare una fiducia ormai scossa tra i cittadini e le istituzioni regionali. La mancanza di coerenza tra le dichiarazioni ufficiali e la documentazione interna ha indotto a parlare di una gestione superficiale, con conseguenze su aspetti di governance e reputazione.
La reazione della giunta regionale nel tentativo di chiarire la situazione non ha avuto l’effetto sperato. La confusione permane e cresce il timore che questo episodio possa avere ripercussioni dirette sulla credibilità delle future selezioni pubbliche. La Regione Liguria si trova quindi a dover fare i conti con l’ombra di un errore che, oltre a compromettere l’immagine, solleva interrogativi sulla trasparenza e la correttezza delle procedure amministrative.