Concessione provvisoria al terminal Gpt: il porto di Genova continua le sue attività

Concessione provvisoria al terminal Gpt: il porto di Genova continua le sue attività

Il porto di Genova ottiene una concessione provvisoria al gruppo Spinelli-Hapag Lloyd per il terminal Gpt, mirata a garantire operatività e occupazione in un contesto normativo complesso.
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Concessione provvisoria al terminal Gpt: il porto di Genova continua le sue attività - Gaeta.it

Il porto di Genova ha ricevuto un’importante notizia con la concessione provvisoria, fino al 30 giugno, al gruppo Spinelli-Hapag Lloyd per il terminal Gpt. Questa decisione si inserisce in un contesto di attese e complessità legate all’annullamento del titolo di concessione, avvenuto nel mese di ottobre dal Consiglio di Stato. Tale scelta è stata comunicata oggi dal comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, dopo una settimana di rinvii e incertezze.

Le motivazioni dietro la concessione

La concessione provvisoria rappresenta un tentativo di mantenere attive le operazioni portuali in un momento critico. Il Consiglio di Stato aveva annullato il titolo precedente a causa del superamento dei limiti di operatività riguardanti i container, un aspetto in contrasto con quanto stabilito nella concessione originale. Questo imprevisto cancellamento era giunto in seguito a un ricorso presentato dall’operatore Psa Sech, il quale evidenziava l’eccessiva movimentazione di container presso il terminal Gpt.

Il comitato di gestione ha messo in evidenza l’urgenza di agire per preservare l’occupazione e lo sviluppo dei traffici portuali. La nota dell’Autorità di sistema portuale sottolinea che l’atto di concessione provvisoria soddisfa anche le condizioni suggerite dalla Commissione consultiva, la quale aveva espresso parere favorevole mesi fa. Questa concessione mira a garantire continuità e operatività alle aree demaniali, seguendo sempre l’interesse pubblico.

Vincoli nell’uso delle aree del terminal

Un aspetto fondamentale di questa concessione è l’introduzione di specifici vincoli sull’utilizzo delle aree del terminal. Secondo i termini stabiliti, le aree destinate all’attività dovranno avere come prevalente traffico non containerizzato. Questo cambiamento è cruciale per rispettare le indicazioni fornite dal Consiglio di Stato, il quale aveva evidenziato la necessità di rimanere all’interno delle clausole concordate nella concessione iniziale.

L’Autorità ha chiarito che, sebbene i tempi siano stretti e la discussione sul ricorso di revocazione venga programmata per maggio, è fondamentale che tutti gli operatori coinvolti rispettino le normative vigenti. È chiaro che il porto di Genova deve affrontare un delicato equilibrio tra esigenze commerciali e normative, per garantire la sostenibilità delle attività portuali in un momento di sfide crescenti.

Prospettive future e prossime decisioni

La concessione provvisoria è vista come una risposta immediata alle difficoltà attuali, ma le future decisioni da parte dell’ente rimangono al centro dell’attenzione. Mentre i ricorsi sono in attesa di discussione, è evidente che le determinazioni degli organi competenti costituiranno il prossimo passo cruciale per il destino del terminal Gpt.

La questione rispecchia le tensioni in corso nel settore portuale italiano, dove molte aziende cercano di navigare la complessità normativa e le aspettative di crescita. Il risultato dei ricorsi al Consiglio di Stato e alla Corte di Cassazione, un elemento da tenere d’occhio, determinerà le direzioni future non solo per il terminal Gpt, ma anche per altri operatori del settore.

Si registra quindi un clima di attesa e vigilanza, con l’obiettivo di garantire che tutte le operazioni portuali possano continuare in modo proficuo, in conformità con le linee guida nazionali e internazionali. L’interesse generale, ovvero la crescita sostenibile e l’occupazione nel porto di Genova, rimane il fulcro delle decisioni prese.

Ultimo aggiornamento il 13 Gennaio 2025 da Sara Gatti

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