Condanna a 11 anni per stalking e lesioni permanenti: la storia di Said Cherrah a Como

Condanna a 11 anni per stalking e lesioni permanenti: la storia di Said Cherrah a Como

Said Cherrah condannato a 11 anni per stalking e violenza, dopo aver accoltellato l’ex fidanzata. Il caso evidenzia la gravità della violenza di genere e l’importanza del supporto alle vittime.
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Condanna a 11 anni per stalking e lesioni permanenti: la storia di Said Cherrah a Como - Gaeta.it

Un caso di violenza e stalking ha sconvolto la comunità di Como, culminando in una condanna pesante per Said Cherrah, un giovane marocchino di 26 anni. Il tribunale collegiale di Como ha inflitto all’uomo una pena di 11 anni di reclusione per gravi reati come stalking e lesioni permanenti al viso. Questo articolo esplora gli eventi che hanno portato a questa sentenza, evidenziando la drammaticità della situazione e l’impatto sulle vittime coinvolte.

I fatti: la violenza di Cherrah

Il 9 dicembre 2022, Said Cherrah ha agito in modo violento nei confronti della sua ex fidanzata, accoltellandola alle spalle in un parcheggio di un centro commerciale a Giussano, dopo essere evaso dagli arresti domiciliari. Questo episodio ha segnato una tappa tragica in una storia già segnata da violenza. Cherrah, che risiede a Broni, in provincia di Pavia, non ha mostrato segni di pentimento, agendo con determinazione e crudeltà.

La condanna di ieri, tuttavia, si riferisce a un episodio precedente. Il 21 novembre 2022, a Erba, ha lanciato dell’acido sul volto della sua ex, procurandole lesioni non gravi. Un modo per affermare il suo potere e la sua aggressività, mostrando come la sua condotta fosse diretta manovra intimidatoria contro la giovane donna. La strategia di violenza fisica e psicologica messa in atto ha portato il tribunale a considerare con la massima serietà i reati commessi da Cherrah, conferendo un peso maggiore alla sua condanna.

Udienza e la minaccia all’ex fidanzata

Durante l’udienza, l’atmosfera è diventata incandescente quando, prima della lettura del verdetto, Cherrah si è scagliato contro la sua ex fidanzata, presente in aula. “Se ti prendo ti ammazzo, tanto prima o poi esco,” sono state le sue parole in italiano, seguite da minacce più esplicite in arabo. La giovane donna, visibilmente provata dalla situazione e costretta a muoversi su una carrozzina a causa delle conseguenze fisiche subite, ha tradotto le frasi intimidatorie dell’imputato, facendo capire l’intensità del terrore vissuto.

Il pubblico ministero, rappresentando l’ufficio della giustizia, ha invocato una pena di 12 anni, evidenziando la gravità dei crimini. La reazione di Cherrah in aula ha sollevato numerose preoccupazioni, mostrando che il conflitto tra le parti non si è concluso nemmeno nel contesto giuridico. L’impressione generale è che il perpetratore percepisca il processo come una mera formalità, piuttosto che una condanna della sua condotta violenta.

Le conseguenze di un reato terrible

Il verdetto della corte non rappresenta solo una risposta legale alla condotta di Cherrah, ma evidenzia un problema sociale più ampio: la violenza di genere. La giovane donna ha subito traumi che vanno oltre il fisico, comprendendo anche il danno psicologico prolungato derivante dalla paura costante di un aggressore. La lotta per la giustizia, in casi come questo, non termina con una sentenza. Sono necessarie risorse e supporto continuativo per il recupero delle vittime, affinché possano ricostruire le loro vite.

Il caso di Said Cherrah sottolinea anche l’importanza di un sistema di protezione efficace per le vittime di stalking e violenza domestica. La resilienza delle persone colpite da tali esperienze è fondamentale, così come il compito della società di fornire aiuti concreti e strutture adeguate che possano prevenire episodi simili in futuro.

Con la condanna di Cherrah chiude una pagina oscura di violenza, ma la storia delle vittime continua, sottolineando la necessità di un dialogo costante su questi temi. La società è ora chiamata a riflettere su come affrontare e prevenire questo tipo di crimine, per garantire un futuro più sicuro per tutti.

Ultimo aggiornamento il 10 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina

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