Condanna definitiva per Elia Di Genova: dieci anni di reclusione per l’aggressione a Porto Rotondo

Elia Di Genova, trapper romano, condannato a dieci anni per l’aggressione al vigilante Fabio Piu, che ha subito un’invalidità permanente. La sentenza evidenzia la gravità della violenza nella vita notturna.
Condanna Definitiva Per Elia D Condanna Definitiva Per Elia D
Condanna definitiva per Elia Di Genova: dieci anni di reclusione per l'aggressione a Porto Rotondo - Gaeta.it

Elia Di Genova, noto anche come Elia17Baby, trapper romano di 28 anni, è stato condannato a dieci anni di reclusione dalla Corte di Cassazione di Roma. La decisione è stata presa nella giornata di ieri ed è in merito all’aggressione avvenuta nella notte del 14 agosto 2022, quando colpì alla schiena il vigilante Fabio Piu, causando un’invalidità permanente. L’episodio si è verificato fuori da un locale sulla spiaggia di Marinella, a Porto Rotondo, e ha suscitato grande attenzione mediatica.

Ricostruzione dell’accaduto

L’aggressione a Fabio Piu è avvenuta al termine di una discussione accesa tra il personale di sicurezza del locale e un gruppo di giovani romani in vacanza nella rinomata località turistica di Gallura. Prima dell’episodio violento, Di Genova era stato già allontanato dal locale per il suo comportamento che era stato giudicato molesto e aggressivo. Per cercare di calmare i toni, il guardiano Piu è intervenuto, ma ha subito un colpo di coltello che gli ha provocato una grave lesione alla colonna vertebrale.

Secondo i carabinieri di Porto Rotondo, la lite è iniziata a causa di frizioni tra le guardie e i ragazzi, culminando in un momento di violenza improvvisa. La coltellata inflitta da Di Genova ha avuto conseguenze drastiche per Piu, costringendolo a utilizzare una sedia a rotelle nella sua vita quotidiana a causa degli effetti permanenti delle ferite subite. Il caso ha messo in luce non solo la pericolosità di certi comportamenti in contesti di socialità notturna, ma anche le ripercussioni legali che possono derivare da scontri fisici al di fuori di locali pubblici.

La difesa di Elia Di Genova e la sentenza della Cassazione

Durante il processo, la difesa di Di Genova, rappresentata dai legali Pietro e Gian Maria Nicotera, aveva cercato di ottenere una riduzione della pena. I legali hanno richiesto una riqualificazione del reato, cercando di passare da tentato omicidio a lesioni personali, puntando quindi a una pena più lieve. Hanno contestato anche l’affidabilità delle testimonianze ascoltate nei primi due gradi di giudizio, ritenendole decisive ma potenzialmente imprecise.

Tuttavia, la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza precedente, accogliendo le richieste della procura generale e dell’avvocato di parte civile Jacopo Merlini. Questo ha sottolineato l’importanza della testimonianza dei presenti e la necessità di una risposta rigorosa a comportamenti violenti, soprattutto in un contesto come quello della vita notturna, dove la sicurezza è di primaria importanza.

L’epilogo della vicenda giuridica di Elia Di Genova segna una tappa importante nella lotta contro la violenza nelle località turistiche e nella necessità di proteggere coloro che lavorano per garantire la sicurezza altrui. La sentenza ha anche messo in evidenza le conseguenze che gesti impulsivi e violenti possono avere non solo per le vittime, ma anche per gli autori, che si trovano a dover affrontare pesanti ripercussioni legali e personali.

Ultimo aggiornamento il 22 Novembre 2024 da Armando Proietti

Change privacy settings