Condanna per oltre 34 milioni di euro per gestione illecita dei fondi a Isola Capo Rizzuto

Condanna per oltre 34 milioni di euro per gestione illecita dei fondi a Isola Capo Rizzuto

La Corte dei Conti della Calabria condanna Leonardo Sacco e don Edoardo Scordio a risarcire oltre 34 milioni di euro per malversazioni nella gestione del centro migranti di Isola Capo Rizzuto.
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Condanna per oltre 34 milioni di euro per gestione illecita dei fondi a Isola Capo Rizzuto - Gaeta.it

La Corte dei Conti della Calabria ha emesso una sentenza percepita come un duro colpo per la gestione dei fondi pubblici, ordinando un risarcimento di oltre 34 milioni di euro al ministero dell’Interno. I fondi in questione erano stati compromessi attraverso una gestione illecita presso il centro di accoglienza migranti di Isola Capo Rizzuto. Le figure coinvolte sono Leonardo Sacco, ex governatore della Misericordia, e il parroco della località, don Edoardo Scordio.

Il verdetto e le figure coinvolte

Il tribunale ha condannato Leonardo Sacco e don Edoardo Scordio a versare una somma totale di 34.904.090,60 euro al Viminale. Con questa sentenza, la Corte ha accertato le responsabilità dirette di tali individui nella gestione del centro di accoglienza migranti, dal 2006 fino al 2017. In aggiunta, è stata pronunciata una condanna in via sussidiaria anche per la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia e per gli ex presidenti dell’organizzazione. La sentenza è stata emessa dalla Sezione giurisdizionale della Calabria della Corte dei Conti, sotto la presidenza del giudice Luigi Cirillo.

Nel corso del processo, sono emerse prove di malversazioni e truffe ai danni dello Stato. Sacco e Scordio erano già noti alle forze dell’ordine per essere stati arrestati il 15 maggio 2017 con l’accusa di associazione mafiosa, nell’ambito dell’operazione Jonny. Questa inchiesta ha rivelato le ingerenze della cosca Arena negli affari economici di Isola Capo Rizzuto, con particolare riferimento alla gestione del centro di accoglienza.

Le condanne precedenti e le indagini

Leonardo Sacco, che ha già scontato una pena di 20 anni, ha ottenuto la libertà nel 2023 dopo che la Corte di Cassazione ha annullato le condanne per malversazione. D’altra parte, don Edoardo Scordio è stato inizialmente condannato a otto anni e otto mesi, pena poi annullata dalla stessa Corte, la quale ha disposto un nuovo appello. La nuova sentenza è attesa per il 15 aprile, mantenendo alta l’attenzione su questa vicenda.

La Corte dei Conti ha definito inequivocabile la responsabilità di Sacco e Scordio nella gestione non conforme e nelle molestie economiche ai danni dello Stato, sottolineando che la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia ha omesso di esercitare i controlli necessari sull’utilizzo dei fondi e sui servizi resi dal subappaltatore, Fraternita di Misericordia.

Conseguenze e impatti futuri

Il pronunciamento della Corte dei Conti avrà senza dubbio conseguenze rilevanti per la gestione delle risorse destinate ai centri di accoglienza. Con l’ingente somma da risarcire, il ministero dell’Interno intende garantire una maggiore supervisione e controllo sull’utilizzo delle risorse destinate ai programmi di accoglienza. Anche il settore delle organizzazioni umanitarie potrebbe subire delle ripercussioni, di fronte all’aumento delle richieste di trasparenza e responsabilità.

Questo caso mette in evidenza come gestioni poco trasparenti possano avere effetti devastanti non solo sull’economia locale ma anche sul tessuto sociale. La fiducia nelle istituzioni e nei programmi di assistenza è fondamentale, e tali situazioni minano gli sforzi di chi opera con serietà.

Il monitoraggio delle attività nei centri di accoglienza dovrà diventare una priorità se si desidera evitare future distorsioni e garantire che i fondi pubblici vengano utilizzati per il bene della comunità.

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