Due ragazzi sono stati condannati per violenza sessuale su due ragazze, una minorenne, a Genova. I fatti risalgono al 2021 e l’indagine ha preso slancio grazie alla denuncia di una delle vittime due anni dopo l’aggressione.
Il tribunale di Genova ha emesso la sentenza con rito abbreviato contro due uomini di 24 e 26 anni coinvolti in violenze sessuali durante una festa nel 2021. Una delle ragazze colpite, all’epoca maggiorenne da poco, ha avuto la forza di denunciare le aggressioni soltanto nel 2023, dando avvio a un’indagine che ha portato a scoprire ulteriori abusi. L’episodio è emerso anche grazie alla testimonianza di un’amica, anch’essa vittima in un’occasione simile quando era minorenne.
la sentenza e la dinamica dei fatti
Il giudice Alberto Lippini ha inflitto sette anni e quattro mesi di carcere a uno degli imputati, mentre il secondo è stato condannato a sei anni di reclusione. La vicenda risale al 2021, quando, durante una festa a Genova, le due ragazze furono aggredite. La più grande delle due aveva inizialmente un rapporto consenziente con uno degli imputati. Ma mentre erano in una stanza, è entrato il secondo giovane che, insieme al primo, ha bloccato e violentato la ragazza.
il ruolo dei difensori
Questa dinamica è emersa chiaramente durante l’istruttoria processuale, supportata dall’opera dei difensori dei due imputati, gli avvocati Cristiano Mancuso, Marco Debenedictis e Salvatore Calandra. Il procedimento si è svolto con rito abbreviato. Il caso ha una componente aggravante negli abusi commessi ai danni di una delle vittime, che risultava ancora minorenne nel corso di una festa precedente.
le indagini e il ruolo delle vittime
Le indagini della squadra mobile di Genova, coordinate dal pubblico ministero Luca Scorza Azzarà , sono partite due anni dopo i fatti, nel 2023, dopo la denuncia della prima vittima. La ragazza si era confidata con un’amica e ha raccontato la violenza vissuta, scoprendo poi che anche lei era stata vittima di abusi simili da parte di uno degli imputati, ma quando era ancora minorenne, in un’altra occasione durante una festa.
ricostruzione dei fatti
Grazie a questo racconto duplice, gli inquirenti hanno potuto riscontrare le violenze sessuali di gruppo che hanno coinvolto la ragazza maggiorenne e hanno anche accertato l’abuso commesso contro la minorenne. Questi elementi sono stati essenziali per ricostruire con precisione i fatti e per sostenere l’accusa.
assistenza e supporto alle vittime
Una delle vittime, all’epoca maggiorenne, era seguita dal centro antiviolenza Mascherona, una realtà genovese che offre sostegno psicologico e legale in questi casi. L’assistenza legale è stata fornita dall’avvocatessa Nadia Calafato, mentre la ragazza minorenne ha avuto come legale di riferimento Elisabetta Gaibisso.
importanza del supporto
Il supporto alle vittime in processi di questo tipo rappresenta un aspetto fondamentale per permettere di affrontare non solo l’aspetto giudiziario ma anche quello personale. Il percorso attraverso il quale sono passate le due ragazze ha richiesto tempo, forza e molta assistenza, a partire dalla decisione di denunciare le aggressioni subite fino alla conclusione del procedimento.
impatto sociale e attenzione sul tema della violenza sessuale
A Genova, come in altre città italiane, questo caso ha acceso i riflettori sulla difficoltà delle vittime di violenza sessuale a emergere subito dopo i fatti. Denunce che arrivano anche anni più tardi non sono un’eccezione, ma la norma in molti casi. Proprio questo ha permesso alla giustizia di intervenire e di punire chi ha agito, al di là del tempo trascorso.
aspetti sociali e tutela
Il caso tocca aspetti sociali importanti, legati alla tutela delle fasce più fragili, e alla necessità di sensibili forme di accoglienza e ascolto per le persone che subiscono abusi. La vicenda conferma quanto sia delicato e complesso l’iter che porta a riconoscere e punire la violenza sessuale, specie quando coinvolge minorenni. Per le forze dell’ordine e la magistratura si tratta di una sfida che richiede attenzione continua.