Il tribunale di Bari ha emesso una sentenza storica nella vicenda di Giuseppe Ambriola, residente a Trigianello , accusato di aver perpetrato un violento attacco nei confronti della sua ex compagna Dory Colavitto. L’imputato è stato condannato a 16 anni e due mesi di reclusione dopo un processo condotto con rito abbreviato.
Le dettagliate accuse e la sentenza
Giuseppe Ambriola è stato riconosciuto colpevole di aver attaccato brutalmente Dory Colavitto con oltre 30 coltellate il 2 novembre scorso. Le accuse contro di lui includevano omicidio aggravato da premeditazione, crudeltà e stalking. Il giudice Vittorio Rinaldi ha emesso la sentenza dopo un’attenta valutazione delle prove presentate durante il processo.
La richiesta della procura e la reazione delle vittime
La procura aveva richiesto una condanna a 14 anni di reclusione per Giuseppe Ambriola, ma il giudice ha deciso per una pena più severa. Durante la lettura della sentenza, Dory Colavitto, assistita dalla sua avvocatessa Maria La Ghezza, era presente in aula insieme alla madre, Giustina Fanelli, affiancata dall’avvocato Francesco Guidone, entrambe parte civile nel processo.
Risarcimenti alle vittime
Oltre alla condanna, l’imputato è stato anche obbligato a versare una provvisionale di 150.000 euro a Dory Colavitto e 50.000 euro alla madre della vittima. Questo rappresenta un ulteriore passo verso la giustizia per le vittime coinvolte in questo tragico evento.
Chiusura del caso con una sentenza esemplare
La sentenza emessa dal tribunale di Bari rappresenta un passo significativo nella lotta contro la violenza di genere e i crimini violenti. L’imputato dovrà scontare una lunga pena di reclusione per il suo terribile gesto, che ha sconvolto la comunità di Trigianello. La decisione del giudice sottolinea l’importanza di perseguire con fermezza coloro che commettono atti di tale gravità , garantendo al contempo sostegno e protezione alle vittime coinvolte.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2024 da Marco Mintillo