Consiglieri regionali lombardi: ritirato l'emendamento su pensioni e TFR, divisioni in Aula

Consiglieri regionali lombardi: ritirato l’emendamento su pensioni e TFR, divisioni in Aula

Il ritiro dell’emendamento sulle pensioni per i consiglieri regionali lombardi, proposto da Luca Ferrazzi, evidenzia le crescenti divisioni politiche e la necessità di un dibattito sulle politiche previdenziali.
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Consiglieri regionali lombardi: ritirato l'emendamento su pensioni e TFR, divisioni in Aula - Gaeta.it

La recente proposta di reintrodurre le pensioni e il Trattamento di Fine Rapporto per i consiglieri regionali lombardi, presentata da Luca Ferrazzi, ha suscitato un intenso dibattito all’interno dell’Aula consiliare. Tuttavia, l’emendamento è stato ritirato e non verrà sottoposto a votazione. Questo fatto ha evidenziato le divisioni crescenti tra i vari gruppi consiliari, in particolare all’interno del gruppo di Fratelli d’Italia, segnando un episodio rilevante nella politica regionale.

Divisioni all’interno del consiglio

L’emendamento di Ferrazzi ha aperto la strada a una discussione accesa, evidenziando le diverse opinioni sui temi previdenziali all’interno dell’Aula. Molti consiglieri si sono dichiarati favorevoli al principio, sostenendo la necessità di garantire una forma di previdenza adeguata per i rappresentanti regionali. Tuttavia, le tensioni sono emerse principalmente riguardo al metodo e ai tempi di presentazione dell’emendamento.

Luca Ferrazzi, esprimendo il suo disappunto, ha sottolineato il paradosso della situazione politica, paragonando l’Aula consiliare alla figura di Don Abbondio, il noto personaggio del romanzo “I Promessi Sposi“. “La situazione giustificherebbe benissimo ciò che è avvenuto”, ha detto, commentando il ritiro della proposta. Le divisioni nelle diverse fazioni politiche hanno reso difficile trovare un accordo, provocando frizioni nel dibattito.

Il ritiro dell’emendamento e le motivazioni di Ferrazzi

Nonostante il forte sostegno ricevuto da alcuni colleghi, Ferrazzi ha deciso di ritirare l’emendamento. “Ringrazio il presidente Federico Romani e l’Ufficio di presidenza per averlo considerato ammissibile”, ha affermato il consigliere del gruppo misto. Ha evidenziato che l’obiettivo rimane comunque quello di discutere prossimamente la questione in commissione, dimostrando il suo impegno nel cercare soluzioni per i colleghi più giovani.

Il consigliere ha chiarito che l’emendamento non mirava a introdurre privilegi, bensì a offrire una forma presidenziale volontaria per i rappresentanti regionali. “Non votare su questa proposta è solo un alibi politico”, ha detto Ferrazzi, sottolineando la necessità di considerare l’argomento senza pregiudizi e inutili ritardi.

Il significato per i giovani consiglieri

Un aspetto che Ferrazzi ha messo in evidenza è la mancanza di forme previdenziali adeguate per i giovani consiglieri. Avendo rinunciato al vitalizio, ha voluto chiarire che la battaglia in corso non è una questione personale ma un tentativo di ottenere diritti per le nuove generazioni di rappresentanti. Ha sottolineato che molti colleghi di altre regioni beneficiano di sistemi previdenziali che in Lombardia mancano, e ha ritenuto che il Consiglio regionale avesse perso un’ottima opportunità per affrontare la questione.

Il dibattito sull’emendamento ha messo in luce la necessità di riflessioni più ampie sulle politiche pensionistiche in Lombardia, invitando tutti i membri del Consiglio a considerare il futuro della previdenza per i rappresentanti eletti. Il ritiro dell’emendamento attesta l’importanza di dialogare e trovare una sintesi per affrontare un tema così sensibile e rilevante per la classe politica e, di riflesso, per la società intera.

Ultimo aggiornamento il 18 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano

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