Consiglio di stato pone fine all’occupazione abusiva in via bencivegna nel municipio iii

Il Consiglio di Stato conferma la legittimità dell’azione del Comune di Roma contro l’occupazione abusiva dei locali in via Bencivegna, avviando il recupero degli spazi pubblici e dei crediti accumulati.
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Consiglio di stato pone fine all'occupazione abusiva in via bencivegna nel municipio iii - Gaeta.it

Una sentenza cruciale è stata pubblicata oggi dal Consiglio di Stato, chiudendo definitivamente la questione dell’occupazione abusiva dei locali situati in via bencivegna, nel municipio III. Questo intervento segna un importante passo avanti nella legalità per l’amministrazione capitolina, che ha lottato per recuperare un bene dall’occupazione illegittima da parte dell’associazione La Maggiolina. La decisione del Consiglio ha confermato quanto già stabilito dal TAR nel aprile 2023, respingendo le tesi avanzate dagli occupanti e ribadendo l’autorità del Comune nell’intervenire per riprendere possesso degli immobili.

Dettagli della sentenza del consiglio di stato

La sentenza del Consiglio di Stato si basa su una serie di atti e delibere che risalgono al 2016, quando l’amministrazione di Roma Capitale, con la determinazione n. 194, aveva disposto la riacquisizione del patrimonio immobiliare non più legittimamente detenuto. La decisione ha avuto l’effetto di stabilire anche il debito complessivo dovuto dall’associazione per l’occupazione sine titulo, che è stata considerata illegittima in tutte le fasi legali.

L’importanza di questa sentenza è evidente: il Consiglio di Stato ha chiarito che le ragioni avanzate dagli occupanti non sono parse sufficienti a giustificare il permanere in quei locali senza titolo. Questo intervento rappresenta un forte monito a tutte le realtà che limitano le politiche di recupero degli spazi pubblici e mette in evidenza la necessità di una rapida esecuzione delle norme vigenti da parte dell’amministrazione.

Reazione degli amministratori e delle autorità comunali

Federico Rocca, consigliere capitolino per Fratelli d’Italia e Presidente della Commissione Trasparenza, ha espresso la sua soddisfazione per l’esito di questa sentenza. Ha sottolineato come l’amministrazione non avesse avuto altra opzione che sollecitare una chiara definizione della questione, specialmente in considerazione dei ritardi accumulati negli anni. Rocca ha inoltre fatto riferimento a un lungo iter burocratico, sottolineando che ora non ci devono più essere scusanti per ulteriori procrastinazioni nella ripresa possesso degli immobili.

In aggiunta, Giordana Petrella, consigliera del Municipio III e Presidente della Commissione Trasparenza, ha messo in evidenza che dal 2021, nonostante le disposizioni, non è mai stata eseguita l’autorizzazione alla somministrazione di bevande e cibo da parte del Municipio. Questa discrepanza è stata ulteriormente aggravata dal fatto che la stessa dirigente che aveva firmato la revoca dell’autorizzazione non ha dato seguito alle decisioni assunte.

L’amministrazione e il futuro dell’occupazione dei locali

Dopo la sentenza, si pone la necessità di un intervento immediato da parte di Roma Capitale per riprendere il possesso dei locali occupati e avviare le azioni necessarie per recuperare il credito accumulato, stimato in oltre 600.000 euro. Gli amministratori hanno dichiarato che non tollereranno ulteriori ritardi e che tutte le misure legali saranno adottate per garantire l’adeguata esecuzione della sentenza.

Si evidenzia anche il rischio potenziale di un danno erariale per il Comune, segnalato dai consiglieri Rocca e Petrella. Essi hanno manifestato l’intenzione di coinvolgere la Corte dei Conti per appurare eventuali responsabilità da parte di chi non ha rispettato le direttive dirigenziali nel corso degli anni. È evidente che la questione dell’occupazione illegittima deve essere affrontata con la giusta attuazione delle normative per tutelare gli interessi pubblici e garantire la restituzione degli spazi di proprietà collettiva.

Le autorità locali sono ora concentrate su un rapido recupero della situazione e sulla salvaguardia dei beni che devono rimanere nella disponibilità della comunità.

Ultimo aggiornamento il 30 Settembre 2024 da Sara Gatti

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