continua a crescere il sovraffollamento nelle carceri italiane: a marzo 2025 oltre 62mila detenuti rispetto a meno 47mila posti disponibili

continua a crescere il sovraffollamento nelle carceri italiane: a marzo 2025 oltre 62mila detenuti rispetto a meno 47mila posti disponibili

Il sovraffollamento nelle carceri italiane supera i 62 mila detenuti a marzo 2025, con gravi conseguenze su sicurezza e salute, mentre in Campania la situazione è particolarmente critica e le misure alternative poco utilizzate.
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A marzo 2025, le carceri italiane ospitano oltre 62.000 detenuti, molto più dei posti disponibili, con grave sovraffollamento soprattutto in Campania, dove aumentano decessi e suicidi. La scarsa applicazione delle misure alternative aggrava la situazione. - Gaeta.it

Il numero dei detenuti nelle carceri italiane non accenna a diminuire e a marzo 2025 supera i 62 mila, mentre i posti effettivamente disponibili restano molto inferiori. Questa condizione alimenta situazioni di emergenza, sia sul fronte della sicurezza che della salute. I dati più recenti, diffusi da Samuele Ciambriello, Garante campano per le persone con misure restrittive della libertà personale e portavoce nazionale della conferenza dei Garanti territoriali, mostrano un quadro complesso soprattutto in Campania.

andamento della popolazione detenuta in italia: i numeri aggiornati a marzo 2025

Nei primi mesi del 2025, il totale dei detenuti presenti nelle strutture penitenziarie italiane è arrivato a 62.137 persone. Questa cifra rappresenta un aumento rispetto ai 60.166 detenuti del 2023 e ai 61.861 registrati a dicembre 2024. In contrasto a questa crescita dei numeri, i posti disponibili nelle carceri restano bloccati a 46.839. Questo significa che il sovraffollamento rimane molto elevato, con un numero di persone ospitate ben superiore alla capienza fissata per legge.

L’aumento costante della popolazione carceraria rende evidente il problema strutturale dell’esecuzione penale in Italia. Situazioni di sovraffollamento si traducono in carenza di spazi, difficoltà nella gestione quotidiana degli istituti e rischi per la sicurezza di detenuti e operatori. A questo si uniscono problemi legati alle condizioni sanitarie e sociali al loro interno.

conseguenze del sovraffollamento: mortalità e suicidi tra i detenuti al 2024

Alla fine del 2024 è stato registrato un numero allarmante di decessi negli istituti di pena: 246 in totale, dei quali 90 sono stati suicidi. Questo dato sottolinea la complessità della gestione delle persone recluse, spesso affette da fragilità psichiche che non vengono adeguatamente affrontate. La situazione peggiora soprattutto nelle regioni dove il sovraffollamento è più marcato, come in Campania.

Nel dettaglio, nei penitenziari campani si sono contati 20 decessi nel 2024, di cui 11 suicidi. Questi casi evidenziano come l’assenza di spazi e risorse adeguate, unita a una supervisione non sempre efficace, creino condizioni di fortissimo stress. La mancanza di programmi di supporto psicologico adeguati aggrava un contesto già fragile e critico. Si tratta di un tema che sollecita interventi urgenti non solo per motivi umanitari ma anche per la sicurezza generale.

la situazione in campania: sovraffollamento e dati specifici a dicembre 2024

La Campania si conferma una delle regioni italiane con i maggiori problemi legati al sovraffollamento carcerario. A dicembre 2024, i 15 istituti penitenziari presenti sul territorio ospitavano 7.509 detenuti, molti più rispetto ai 5.584 posti disponibili. La sovrapposizione tra popolazione carceraria e capienza evidenzia come questi luoghi superino largamente le capacità previste.

Tra i detenuti in Campania ci sono 892 stranieri e 349 donne. Queste categorie richiedono spesso interventi specifici, soprattutto nella gestione sanitaria e psicologica. Le condizioni di vita nelle strutture, già strette per il sovraffollamento, si complicano da queste ulteriori caratteristiche demografiche della popolazione detenuta.

istituti con maggior sovraffollamento nella campania

Gli istituti con i livelli più alti di sovraffollamento sono Poggioreale con un indice del 155,45%, seguito da Benevento e Salerno con percentuali sopra il 150%. Anche Sant’Angelo dei Lombardi, Ariano Irpino e Bellizzi Irpino presentano indici di sovrappopolazione sopra il 100%, segnando un disagio diffuso e ben radicato. Questi valori dimostrano come la questione non riguardi solo i grandi carceri ma anche quelli più piccoli.

pena residua e condanne definitive: dati sul carcere e scelte alternative

Al 17 marzo 2025, in Campania risultano 2.706 detenuti con pena residua inferiore a 3 anni. Numeri che colpiscono se si considerano le opzioni disponibili per scontare la pena fuori dal carcere, come le misure alternative. Tuttavia, pur avendo molti detenuti con condanne relativamente brevi o residue, non si registra un ricorso sufficiente a queste misure.

Nelle carceri campane, su chi ha condanne definitive inferiori a 3 anni, ci sono diverse categorie: 479 detenuti con pene tra 2 e 3 anni, 249 tra 1 e 2 anni, 66 tra 6 mesi e 1 anno e addirittura 24 persone che devono scontare condanne definitive inferiori a 6 mesi. Questi numeri fanno riflettere sulla gestione delle pene brevi in carcere, che tradizionalmente dovrebbe prevedere forme di esecuzione alternative.

Samuele Ciambriello ha evidenziato come questa scelta di tenere in carcere detenuti con pene lievi contribuisca all’aumento del sovraffollamento e al peso economico del sistema penitenziario. L’impiego più frequente di misure come gli arresti domiciliari o le pene alternative potrebbe ridurre di molto la pressione sulle strutture, migliorare le condizioni per i detenuti e contenere i costi pubblici.

Il tema delle misure alternative resta aperto e centrale. La difficoltà nell’applicazione di tali misure appare legata a diversi fattori, tra cui le più stringenti normative, la scarsa disponibilità di servizi sul territorio e la gestione delle procedure giudiziarie. La situazione in Campania sembra rappresentativa di un problema più diffuso a livello nazionale.

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