Contrarietà all'inceneritore: il nuovo piano regionale dei rifiuti delle Marche al centro del dibattito

Contrarietà all’inceneritore: il nuovo piano regionale dei rifiuti delle Marche al centro del dibattito

L’Associazione Marche a Rifiuti Zero ETS critica il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, evidenziando l’inadeguatezza dell’inceneritore e la mancanza di alternative ecologiche sostenibili.
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Contrarietà all'inceneritore: il nuovo piano regionale dei rifiuti delle Marche al centro del dibattito - Gaeta.it

L’Associazione Marche a Rifiuti Zero ETS ha espresso una ferma opposizione alla decisione della Regione Marche di approvare il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti . In particolare, la polemica riguarda l’inclusione di un inceneritore come soluzione principale, ritenuta inadeguata in mancanza di considerazione di alternative ecologiche. L’argomento si fa sempre più attuale all’interno di un contesto in cui le questioni ambientali e il dialogo sociale appaiono sempre più rilevanti per la comunità marchigiana.

Le preoccupazioni dell’associazione marche a rifiuti zero ets

Durante la consultazione pubblica, l’Associazione Marche a Rifiuti Zero ETS ha presentato osservazioni mirate a promuovere un approccio gestionale che privilegiasse la riduzione dei rifiuti, il recupero delle materie e la sostenibilità ambientale. Tuttavia, nella loro nota, l’associazione ha sottolineato come il piano approvato dalla Regione non segua i principi fondamentali della gerarchia europea dei rifiuti. Secondo l’associazione, la scelta dell’incenerimento non solo ignora il recupero di materia ma rappresenta anche una soluzione superata e rischia di minare gli sforzi verso pratiche più sostenibili nel lungo termine. Un passaggio cruciale evidenziato è il potenziale “lock-in” che potrebbe determinarsi: una dipendenza economica e strutturale dall’incenerimento che potrebbe durare decenni, con impedimenti a implementare misure più lungimiranti e risolutive.

Il richiamo alla gerarchia dei rifiuti, che intende porre il recupero di materia come massima priorità, è centrale nel discorso di questa associazione. Marche a Rifiuti Zero ETS plaude ai progressi in ambito di riciclo ma avverte che un passo indietro nella gestione dei rifiuti rischia di compromettere i risultati ottenuti fino ad ora.

Risposte della regione e le osservazioni non accolte

Durante il processo di consultazione pubblica, l’associazione ha individuato diverse proposte che non sono state accolte dalla Regione. Fortemente contestata è stata la decisione di non presentare uno scenario alternativo all’inceneritore, un’opzione che, come sostenuto dalla normativa europea, dovrebbe essere considerata. In aggiunta, la Regione ha deciso di abbassare la distanza minima tra impianti di smaltimento e aree residenziali da 2000 a 1500 metri. Una scelta che ha destato forti scetticismi, in assenza di dati epidemiologici aggiornati.

In merito a nuove tecnologie, come il Material Recovery and Biological Treatment , la Regione ha respinto la proposta di includerle nel piano. L’associazione ha deplorato questa decisione, ritenendo che le nuove tecniche di recupero debbano essere integrate come valide alternative al ciclo di incenerimento. L’assenza di un’analisi economica comparativa tra le diverse opzioni gestionali ha sollevato preoccupazioni, rendendo difficile per i cittadini comprendere quale soluzione possa offrire un minore impatto economico. La istituzione di un tavolo tecnico per valutare altre opzioni all’incenerimento è stata considerata non necessaria dalla Regione, che si appella già a un’organizzazione tecnica preesistente.

L’impatto economico sull’utenza marchigiana

Uno degli aspetti più preoccupanti riguardo alla decisione della Regione è l’assenza di un piano economico dettagliato per la realizzazione dell’inceneritore e i relativi costi per i cittadini marchigiani. L’associazione ha evidenziato come la mancanza di trasparenza su questi aspetti possa comportare costi non preventivati, portando a un aumento delle tariffe per famiglie e imprese. La situazione attuale fa temere un incremento tariffario, un aggravio economico di cui rischiano di gravare pesantemente i bilanci delle famiglie marchigiane.

La discussione si allarga quando si considerano le alternative basate sul recupero di materia, che avrebbero potuto alleggerire il peso economico dell’incenerimento. Non avendo istituito valori comparativi o valutazioni significative sul possibile impatto economico a breve e lungo termine delle proprie scelte, la Regione affronta ora critiche crescenti da parte della società civile e delle associazioni ambientaliste.

Le posizioni fortemente divergenti tra Marche a Rifiuti Zero ETS e la Regione segnano un momento di crisi all’interno del dibattito pubblico, evidenziando la necessità di rivedere i principi fondamentali della gestione dei rifiuti, tenendo presenti le esigenze della comunità e le direttive europee.

Ultimo aggiornamento il 8 Febbraio 2025 da Sofia Greco

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