Le recenti operazioni dei reparti forestali della Campania nel mese di gennaio hanno portato a risultati significativi nel contrasto ai reati ambientali e alla protezione della fauna. Attraverso la campagna “Fauna sicura“, sono stati effettuati controlli sistematici su tutto il territorio regionale, in particolare nelle aree protette come parchi nazionali e siti di importanza comunitaria. Le misure messe in atto hanno portato alla denuncia di circa venti persone e all’accertamento di 38 illeciti amministrativi per un totale di oltre 6.000 euro in multe elevate.
Dettagli sui controlli nelle aree protette
I controlli si sono concentrati su diverse aree vincolate, tra cui parchi nazionali, regionali e zone di protezione speciale, con lo scopo di tutelare la fauna selvatica e prevenire atti di bracconaggio. All’interno del parco nazionale del Vesuvio sono emersi illeciti di particolare gravità , con l’arresto di due uomini, un 63enne e un 33enne, entrambi senza precedenti penali. Questi individui sarebbero entrati illegalmente in una zona protetta, portando con sé un fucile da caccia calibro 12, privo di documentazione e con la matricola abrasa, insieme a sette cartucce.
Durante le perquisizioni domiciliari sono stati scoperti ulteriori materiali: oltre 300 cartucce e circa 140 grammi di polvere pirica, suggerendo la possibilità di confezionamento artigianale di munizioni. Questi eventi sottolineano il rischio legato all’introduzione di armi e attrezzature illegali in aree delicate dal punto di vista ambientale, evidenziando la necessità di un monitoraggio costante.
I principali illeciti amministrativi riscontrati
Oltre ai reati penali, numerosi illeciti amministrativi sono stati documentati. Tra le violazioni più frequentemente rilevate ci sono la mancata annotazione sul tesserino venatorio regionale della giornata di caccia e degli esemplari abbattuti, oltre al non recupero delle cartucce esplose. Altri casi riguardano l’esercizio della caccia senza autorizzazione in ambito territoriale destinato a tale attività . Questi comportamenti non solo minacciano la fauna, ma compromettono anche l’integrità degli habitat naturali.
Il monitoraggio e la denuncia di tali irregolarità sono fondamentali per mantenere il rispetto delle normative vigenti e garantire la sostenibilità delle pratiche venatorie in Campania. Le operazioni condotte dai reparti forestali sono un passo importante nella tutela dell’ecosistema locale e nella lotta contro il bracconaggio.
L’impatto dell’operazione antibracconaggio
Tra le azioni significative rientra il piano di intervento antibracconaggio attuato nell’oasi delle Soglitelle, situata a Villa Literno, in provincia di Caserta. Questa area umida era precedentemente oggetto di pratiche illegali di bracconaggio da parte di organizzazioni criminali, che avevano causato un danno considerevole alla fauna acquatica. Le operazioni dei reparti forestali mirano a ripristinare la legalità e la protezione delle specie migratorie e a garantire la sicurezza degli habitat naturali.
Tali iniziative non solo tutelano il patrimonio ambientale della regione, ma promuovono anche la sensibilizzazione della popolazione riguardo la necessità di proteggere la fauna selvatica e di mantenere un equilibrio ecologico nei territori vulnerabili.
Le azioni della Campania rappresentano un esempio di come l’impegno delle forze dell’ordine e delle istituzioni possa svolgere un ruolo cruciale nella salvaguardia della natura e nel contrasto ai crimini ambientali. La prosecuzione di queste iniziative è fondamentale per garantire un futuro sostenibile per l’ambiente e le sue risorse.