Controllo dei Mazzarella sulle pizzerie di San Gaetano e San Bagio dei Librai

Controllo dei Mazzarella sulle pizzerie di San Gaetano e San Bagio dei Librai

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Controllo dei Mazzarella sulle pizzerie di San Gaetano e San Bagio dei Librai - Gaeta.it

San Gaetano e San Bagio dei Librai, due quartieri di Napoli, sono territori ora sotto il controllo dei Mazzarella, famiglia legata alla criminalità organizzata. Queste zone sono gestite dalla ‘paranza’ di San Gaetano, secondo quanto riferito da Salvatore Giuliano, noto come o’ russ, diventato collaboratore di giustizia.

Estorsioni e controllo del territorio

Giuliano ha rivelato dettagli sugli accordi illeciti tra i Mazzarella e le attività commerciali locali. Tra le pratiche illegali citate, il pagamento del pizzo da parte delle pizzerie e l’imposizione forzata di acquisto di mozzarella e altri prodotti caseari.

Attività criminose svelate

Le confessioni di Giuliano hanno permesso agli inquirenti di portare alla luce le attività illegali dei Mazzarella nel centro storico di Napoli. Dal controllo dei parcheggi abusivi alla gestione della piazza di spaccio di Mniello, i dettagli degli affari illegali sono stati finalmente svelati.

Accordi segreti e gestione degli affari

Secondo le rivelazioni di Giuliano, sono emersi dettagli sul progetto di coinvolgimento nelle attività illecite dei Mazzarella. Gli incontri segreti e le trattative tra i clan hanno portato a accordi sulla gestione delle forniture di mozzarella, pane e farina, con la divisione dei profitti tra le parti coinvolte.

Pressioni su attività locali

Un’altra pratica svelata è stata l’estorsione di denaro alle attività di ristorazione, con richieste di pagamenti illeciti sotto minaccia e coercizione. Giuliano e i suoi complici discutevano su come aumentare le somme da estorcere, evidenziando la violenza e il timore instillato nei commercianti locali.

Tattiche intimidatorie

Le intercettazioni tra i membri del clan hanno rivelato le tattiche intimidatorie utilizzate per ottenere il denaro richiesto. Dalle minacce velate alla pressione psicologica, le strategie per costringere le attività commerciali a pagare il pizzo sono state descritte in dettaglio.

Gestione delle estorsioni

Con un calcolo preciso dei potenziali guadagni derivanti dalle estorsioni, i complici discutevano delle strategie per massimizzare i profitti illegali. La divisione delle somme estorte e le modalità di riscossione venivano pianificate con cura per garantire un flusso costante di denaro illecito.

Pressioni su pizzerie riluttanti

In particolare, le pressioni esercitate su una pizzeria titubante nel pagare il pizzo sono state illustrate da Giuliano. Attraverso messaggi intimidatori e richieste mascherate da favori, i proprietari delle attività commerciali sono stati costretti a sottostare alle richieste del clan criminale.

Riorganizzazione dei racket estorsivi

Le trame e le strategie illustrate da Giuliano e i suddetti complici delineano un quadro oscuro di racket estorsivi e controllo territoriale. Le pratiche illegali descritte testimoniano la pervasività e il livello di intimidazione esercitato sui commercianti locali, evidenziando la complessità delle reti criminali presenti nel tessuto urbano di Napoli.

In questo scenario di sopraffazione e coercizione, emergono le dinamiche nefaste perpetuate dai clan criminali, mettendo in luce la necessità di interventi decisi e efficaci per contrastare simili forme di criminalità organizzata sul territorio.

Ultimo aggiornamento il 10 Luglio 2024 da Donatella Ercolano

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