Controversia a Fondi: genitori italiani ritirano i figli da scuola per il numero di stranieri

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Controversia a Fondi: genitori italiani ritirano i figli da scuola per il numero di stranieri - Fonte: Adnkronos | Gaeta.it

La situazione scolastica all’istituto comprensivo ASPRI di Fondi, in provincia di Latina, sta suscitando dibattiti accesi e preoccupazioni tra le famiglie. A seguito di una composizione della classe con un'alta percentuale di studenti di nazionalità straniera, un numero significativo di genitori di alunni italiani ha scelto di trasferire i propri figli in altre scuole della città. L'inclusione e l'integrazione sembrano essere al centro di un acceso confronto, coinvolgendo non solo le famiglie, ma anche amministratori locali e associazioni.

La situazione nelle classi dell'istituto comprensivo ASPRI

Nell'anno scolastico attuale, la classe di prima elementare dell'istituto comprensivo ASPRI è composta per oltre il 50% da alunni di origine straniera, in particolare indiani, pakistani e albanesi. Questa composizione ha portato alla decisione di 12 famiglie italiane di trasferire i propri figli in altre scuole. È emerso che il timore delle famiglie riguarda la percezione di una "eccessiva" presenza di studenti non italiani, considerata come un fattore potenzialmente destabilizzante per l'integrazione tra cultura e vitali sociali.

A questo proposito, il sindaco di Fondi ha commentato l'accaduto, rilevando che tale situazione ha portato le mamme a ritirare i propri figli da scuola. "Hanno creato tre classi: una con tutti indiani, una con tutti albanesi e una con tutti italiani. Ma è questa la vera integrazione?", ha sottolineato il primo cittadino, esprimendo la propria amarezza rispetto a quanto sta accadendo. L’ufficio scolastico regionale, dal canto suo, ha rassicurato le famiglie, affermando che si tratta di una situazione temporanea e che garantirà una distribuzione equa degli studenti nelle classi.

La voce della comunità indiana

La comunità indiana del Lazio, rappresentata dal presidente Gurmuk Singh, ha alzato la voce contro quella che definiscono una forma di discriminazione nei confronti dei loro figli. Riuniti nel loro tempio, i genitori indiani stanno valutando se ritirare anche loro i bambini dall’istituto ASPRI. Singh ha sottolineato come la situazione attuale metta in discussione gli ideali di integrazione culturale e educativa, affermando che “la scuola deve essere un luogo di coesione e non di divisione.”

La comunità ha evidenziato i rischi legati a una separazione di fatto tra alunni di nazionalità diverse, suggerendo che ciò potrebbe ostacolare non solo l'apprendimento, ma anche il valore fondamentale della diversità all'interno del contesto scolastico. Il presidente ha quindi esortato affinché si adottino politiche più inclusive che favoriscano un coinvolgimento attivo di tutti gli studenti, senza alcuna forma di segregazione.

Le reazioni della società civile e dei politici

Sull'argomento è intervenuta anche l'ANPI di Fondi, che ha espresso la propria contrarietà alla formazione di classi separate in base all’origine degli alunni. Secondo l’ANPI, la vera missione della scuola è l'inclusione e l'integrazione. Con un richiamo storico, l'associazione ha fatto notare che la presenza di murales commemorativi all'entrata dell'istituto, legati al periodo fascista, possa contribuire a una percezione negativa ed esclusiva nei confronti degli alunni di origine straniera.

Il dibattito quindi si amplia ben oltre il semplice numero di studenti in una classe, toccando questioni di identità, integrazione sociale e la missione educativa degli istituti italiani. Le posizioni, pertanto, si incrociano e si confrontano, generando uno scenario di riflessione e dibattito che potrebbe influenzare non solo il futuro degli alunni, ma anche le politiche educative della regione in generale.

Ultimo aggiornamento il 16 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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