Convegno ecumenico a Castel Gandolfo: oltre 250 cristiani si riuniscono per dialogo e unità

Convegno ecumenico a Castel Gandolfo: oltre 250 cristiani si riuniscono per dialogo e unità

A marzo 2025, il convegno ecumenico “Chiamati alla speranza” a Castel Gandolfo riunirà oltre 250 partecipanti da 20 Chiese cristiane per promuovere dialogo e unità tra le diverse confessioni.
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Convegno ecumenico a Castel Gandolfo: oltre 250 cristiani si riuniscono per dialogo e unità - Gaeta.it

A marzo 2025, il Centro Mariapoli di Castel Gandolfo ospiterà un importante convegno ecumenico dal titolo Chiamati alla speranza, protagonisti del dialogo. Questo evento mira a favorire l’incontro tra diverse confessioni cristiane, accogliendo oltre 250 partecipanti da 20 Chiese cristiane di 40 Paesi. Un’iniziativa significativa in un contesto globale dove la divisione sembra prevalere.

La missione del convegno: favorire il dialogo

Dal 26 al 29 marzo, il convegno vedrà la partecipazione di rappresentanti di diverse tradizioni cristiane, tra cui cattolici, ortodossi e protestanti. Le varie sessioni saranno trasmesse in streaming e tradotte in quindici lingue, permettendo una diffusione ampia dei contenuti e facilitando la partecipazione di un pubblico internazionale. La segretaria del Centro Uno, Sandra Ferreira Ribeiro, sottolinea l’importanza di un dialogo vivo tra le Chiese. “Quello tra le Chiese è un processo,” afferma, evidenziando che è possibile imparare gli uni dagli altri. I partecipanti saranno invitati a riflettere su come le differenze tra le varie confessioni possano arricchire il panorama religioso globale.

La necessità di un dialogo aperto è vitale in un contesto dove le divisioni sono più evidenti che mai. Ferreira Ribeiro spiega che l’obiettivo principale del convegno è quello di dimostrare che «le differenze arricchiscono». L’idea è quella di mettere in luce iniziative già in atto in tutto il mondo, che dimostrano come il dialogo possa essere un potente strumento di unione e riconciliazione. Saranno previsti momenti di riflessione su temi come l’ecumenismo ricettivo, che promuove l’apprendimento tra le diverse Chiese e la coesistenza pacifica.

L’importanza della testimonianza e dell’unità

Il convegno affronta anche l’urgenza dell’unità tra i cristiani. Ferreira Ribeiro sottolinea il rapporto diretto tra l’unità dei cristiani e la loro capacità di presentare Cristo come speranza al mondo. La divisione, in questo caso, non solo indebolisce il messaggio cristiano, ma limita anche l’efficacia dell’impegno per la pace nel mondo moderno. Questa urgenza è particolarmente rilevante nel 2025, anno che segna diversi anniversari significativi per l’ecumenismo, come i 1700 anni dal Concilio di Nicea e il sessantesimo anniversario dalla fine delle scomuniche reciproche tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa.

Il convegno non sarà solo un momento di confronto teorico, ma anche pratico, attraverso un pellegrinaggio in alcune delle Chiese antiche di Roma, in particolare in San Paolo Fuori Le Mura. Questi luoghi rappresentano un periodo storico in cui vi era una maggiore unione tra i cristiani, proponendo un ricordo tangibile di ciò che è stato e della possibilità di un futuro migliore.

Un’ecumenicità in azione

L’aspetto ecumenico si riflette anche nell’organizzazione del convegno, con un team di lavoro composto da cristiani appartenenti a diverse tradizioni di fede. Enno Dijkema, membro della squadra organizzativa, sottolinea l’importanza del dialogo immediato tra le diverse Chiese. La collaborazione tra cattolici, luterani e ortodossi è una testimonianza della volontà di ascoltarsi e di arricchirsi reciprocamente, creando un ambiente ricco di scambio culturale e spirituale.

La partecipazione di figure di spicco come Andrea Palmieri, sotto-segretario del Dicastero per la promozione dell’Unità dei Cristiani, e Martin Illert, del Concilio ecumenico delle Chiese, dimostra l’attenzione crescente verso il tema dell’unità cristiana. Dijkema commenta che è essenziale ascoltare lo Spirito Santo, e che questo evento rappresenta un’opportunità unica per rispondere a questa chiamata collettiva.

Mentre la società continua ad affrontare divisioni su vari livelli, il convegno ecumenico a Castel Gandolfo si propone come un faro di speranza, testimoniando la determinazione dei cristiani a lavorare insieme per un futuro di unità.

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