Il convegno dal titolo “Connessi e vulnerabili, conoscere per prevenire e contrastare la violenza digitale” si è tenuto oggi presso l’Università di Camerino, sotto l’egida dell’Atelier insieme alla Questura di Macerata. L’evento ha raccolto un ampio pubblico di studentesse e studenti universitari, oltre a giovani delle scuole superiori e rappresentanti delle forze dell’ordine, dimostrando l’interesse crescente verso tematiche cruciali quali il cyberbullismo e la violenza online.
L’importanza della tematica trattata
Il Rettore Graziano Leoni ha aperto il convegno evidenziando la rilevanza del tema del cyberbullismo, sottolineando come la quotidiana esposizione dei ragazzi e delle ragazze alle connessioni online spesso nasconda insidie pericolose. Leoni ha descritto l’evento come un’importante opportunità di formazione, capace di stimolare un dialogo tra generazioni differenti. La sua dichiarazione mette in luce la necessità di un’informazione mirata e di una consapevolezza crescente sui pericoli legati all’uso di internet, un ambiente in continuo sviluppo e complessità.
La giornata di formazione ha permesso di affrontare argomenti delicati e attuali, evidenziando come la vulnerabilità digitale possa manifestarsi in diverse forme, richiedendo un approccio multidisciplinare per la sua comprensione e gestione. Gli interventi hanno toccato vari aspetti della sicurezza online, dalla gestione dei dati personali alla protezione contro attacchi informatici e violenze virtuali.
Ruolo della polizia nella sensibilizzazione
Il Questore di Macerata, Antonio Patruno, ha enfatizzato l’importanza della prevenzione nel lavoro della polizia, sottolineando come eventi di questo tipo rappresentino un buon strumento per sensibilizzare il pubblico sui rischi legati al web. Patruno ha discusso dell’inserimento di argomenti che trattano non solo della violenza di genere, ma anche dell’analisi di rischi meno conosciuti, come quelli presenti nel dark web. Questo approccio multidimensionale è fondamentale per educare le giovani generazioni e per fornire loro strumenti utili nella protezione dai pericoli online.
L’impegno della Questura si è rivelato cruciale per promuovere iniziative di formazione capaci di raggiungere un vasto pubblico. La collaborazione con l’Università di Camerino manifesta un intento di costruire una rete di supporto tra istituzioni educative e forze dell’ordine, per formare cittadini consapevoli e responsabili nella navigazione online.
Interventi significativi e argomenti affrontati
Nel corso del convegno, diversi esperti hanno condiviso le loro esperienze e competenze. Tra questi, la delegata del Rettore alla Parità di genere, Maria Paola Mantovani, ha introdotto gli interventi. Barbara Strappato, primo dirigente della polizia di Stato e direttrice della Prima Divisione del Servizio di Polizia cibernetica e della sicurezza informatica, ha presentato un interessante intervento intitolato “Odi et amo nell’era del web”. Strappato ha illustrato come le dinamiche relazionali si siano trasformate nell’ambiente digitale e le implicazioni di tali cambiamenti per la società contemporanea.
Patrizia Peroni, primo dirigente della polizia di Stato e dirigente della divisione anticrimine della Questura di Macerata, ha approfondito la questione della violenza di genere. La sua esposizione ha riguardato strumenti di prevenzione e i modi per riconoscere comportamenti a rischio, evidenziando l’importanza di una segnalazione tempestiva e di una rete di supporto sociale. Le sue parole hanno sensibilizzato i partecipanti sulla gravità del problema e sulla necessità di azioni concrete.
L’evento ha creato un ambiente di discussione fertile, fondamentale per combattere forme di violenza spesso invisibili ma estremamente dannose, specialmente tra i giovani. La raccolta di testimonianze e la condivisione di strategie preventive hanno rappresentato un passo verso una cultura della sicurezza online, sempre più necessaria nel contesto attuale.