Il 27 Novembre, l’Istituto Superiore Livia Bottardi ha aperto le porte a un importante convegno pubblico incentrato sul tema “La violenza sulle donne: riconoscerla per intervenire e costruire una nuova cultura del rispetto”. Questo evento è parte integrante della terza edizione del progetto nazionale “Move run walk against bullying”, sottolineando l’impegno verso la prevenzione e l’educazione in materia di rispetto e dignità.
Un incontro di riferimento per la comunità
Il convegno ha visto una partecipazione attiva di autorità e esperti del settore, i quali hanno portato il loro contributo su un tema di grande attualità e rilevanza. A dare il benvenuto sono stati Carmelo Mandalari, segretario generale del Gruppo Sociale Flames Gold; la Prof.ssa Monica Russo, referente per il bullismo e cyberbullismo; la Dott.ssa Laura Barbaliscia, presidente dell’Impresa Sociale Promet; e Valerio Giovanni D’Elia, dirigente scolastico del Bottardi. La presenza di queste figure istituzionali ha conferito a questo convegno un significato emblematico, contribuendo a creare un dialogo costruttivo e una rete di supporto per le giovani generazioni.
La giornata ha avuto come protagonisti anche diversi esperti, tra cui l’On.le Valentina D’Orso, in rappresentanza della II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, e altri professionisti del settore legale e sociale. Ognuno di loro ha portato esperienze e storie significative che hanno arricchito il dibattito, evidenziando l’importanza della sensibilizzazione e dell’educazione sui temi della violenza di genere e della loro prevenzione.
Messaggi chiave dall’On.le Valentina D’Orso
Uno degli interventi più attesi è stato quello dell’On.le Valentina D’Orso, che ha posto l’accento sull’importanza di autodeterminarsi e di riconoscere il proprio valore. La D’Orso ha fatto riferimento al pericolo di vivere in una società che spinge a una visione consumistica di sé stessi, invitando le giovani donne a vedersi come persone uniche e preziose. Ha sottolineato che è fondamentale non cedere alla logica dello “spacchettamento”, dove corpo, cuore e mente vengono considerati separati, ma piuttosto promuovere una visione integrata e armoniosa della propria identità.
Il suo messaggio è chiaro: le ragazze devono imparare a difendere la propria unicità e a capire la differenza tra intimità e semplici atti fisici. Ha proposto l’introduzione dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, affinché gli adolescenti possano costruire relazioni sane e consapevoli. Imparare a dare il giusto nome alle emozioni e alle esperienze è essenziale per prevenire forme di violenza di genere e promuovere una cultura del rispetto.
Dimostrazione di autodifesa e benessere psicologico
Durante il convegno, un momento significativo è stato dedicato alla dimostrazione pratica di difesa personale. Il Maestro Simone Salvatori, insieme a Yasmine e Angel dell’ASD Fares Taekwondo e Michele Polini con i suoi allievi dell’Associazione Italia Kung Fu, ha illustrato come queste pratiche non si limitino alla difesa fisica. Il Maestro ha enfatizzato l’importanza del Taekwondo come strumento di benessere psicologico, capace di aumentare fiducia e resilienza nelle donne.
Questi momenti pratici hanno messo in evidenza come lo sport e la difesa personale possano giocare un ruolo cruciale nel rafforzare l’autoefficacia e l’autostima delle partecipanti. La consapevolezza delle proprie capacità, unite all’insegnamento di tecniche di autodifesa, possono contribuire a una maggiore sicurezza e a una vita quotidiana più serena.
Una chiamata all’azione per una società consapevole
Questo convegno ha rappresentato un’opportunità unica di riflessione e confronto su un tema di grande impatto sociale. L’approccio multidisciplinare, che ha unito politici, professionisti e associazioni sportive, ha creato uno spazio in cui le idee possono convergere verso un obiettivo comune: promuovere una cultura del rispetto e della dignità.
Incoraggiando il dialogo e l’educazione, eventi come questo sono fondamentali per costruire relazioni più sane e consapevoli, non solo tra le giovani donne, ma nell’intera società. La speranza è che le iniziative di sensibilizzazione e formazione continuino a crescere, contribuendo a un futuro in cui la violenza di genere diventi sempre più un ricordo del passato.
Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Sofia Greco