Copenaghen, capitale della DANIMARCA, si prepara a fronteggiare un significativo aumento delle piogge torrenziali nei prossimi decenni, a causa dei cambiamenti climatici. La città sta investendo in imponenti infrastrutture sopra e sotto terra per migliorare la propria resilienza ai violenti acquazzoni. L’epico nubifragio del 2011 ha segnato l’inizio di una risposta collettiva da parte delle autorità locali per far fronte a queste sfide.
Il nubifragio del 2011: un campanello d’allarme
Il 2 luglio 2011, Copenaghen ha vissuto un evento catastrofico conosciuto come “la tempesta dei mille anni”. In pochi istanti, strade ed edifici sono stati sommersi da una XX quantità d’acqua, portando a danni stimati vicini al miliardo di euro. Questo evento ha rappresentato un punto di svolta per la città, che ha compreso la necessità di un intervento strutturale urgentemente necessario.
Jan Rasmussen, direttore del piano di adattamento al clima della capitale danese, ha sottolineato come quell’anno abbia rivelato le reali dimensioni della minaccia climatica. “Abbiamo realizzato che Copenaghen sarebbe stata colpita dai cambiamenti climatici. Le previsioni parlano di un incremento delle precipitazioni fino al 30% e di un aumento della frequenza di temporali, con impatti devastanti sulla città.”
Investimenti infrastrutturali: il piano di gestione dei nubifragi
In risposta ai cambiamenti climatici, Copenaghen ha implementato un ambizioso “piano di gestione dei nubifragi”. Cominciato oltre dieci anni fa, questo programma prevede investimenti nell’ordine di miliardi di corone danesi, ed è incentrato su soluzioni di diverse dimensioni, sia tecniche che naturali. L’obiettivo principale è quello di migliorare la gestione delle precipitazioni e ridurre il rischio di inondazioni.
Per aumentare la capacità idrica della città, sono in fase di costruzione numerosi tunnel sotterranei. Uno di questi, lungo 1,3 chilometri, collegherà i laghi interni al porto ed è previsto che entrerà in funzione nel 2026. Questi tunnel serviranno come serbatoi temporanei per le acque piovane, consentendo di smaltire l’acqua in eccesso attraverso la rete fognaria o direttamente nel porto, a seconda della necessità.
Ditte Reinholdt Jensen, esperta di adattamento ai cambiamenti climatici presso HOFOR, la società incaricata della gestione di questi progetti, ha spiegato che “in caso di forti acquazzoni, il tunnel può immagazzinare l’acqua, riducendo il rischio di allagamenti. Questo sistema è pensato per il trasporto e il successivo trattamento delle acque piovane.”
Soluzioni verdi e sostenibili: gestione dell’acqua in superficie
Oltre alle infrastrutture sotterranee, Copenaghen sta sperimentando soluzioni innovative anche in superficie per affrontare la gestione delle acque piovane. La città ha avviato la costruzione di aiuole pluviali nelle aree residenziali e sta testando un asfalto più permeabile, finalizzato a ridurre il ristagno dell’acqua.
Alcuni parchi, come l’Enghavepark, sono stati completamente riprogettati per svolgere un ruolo attivo nella gestione delle tempeste. Il parco storico, risalente a quasi un secolo fa, è stato trasformato in un bacino idrico con una capacità di immagazzinamento di 22.600 m³, equivalente a otto piscine olimpioniche. In caso di nubifragio, l’acqua verrà convogliata all’interno del parco, evitando inondazioni nei quartieri circostanti.
Il progetto, frutto di un’approfondita analisi idrologica, prevede anche l’implementazione di cancelli regolabili che possono chiudersi per contenere l’acqua in eccesso. Questo approccio non solo previene le inondazioni, ma offre anche soluzioni ecologiche per migliorare la qualità della vita nei quartieri circostanti.
Un approccio sistemico alla resilienza climatica
Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente , le città devono adottare strategie più sistemiche per proteggersi dai rischi climatici. In un rapporto pubblicato ad aprile 2024, l’AEA ha sottolineato l’importanza di investire nella resilienza, esortando le città di tutto il continente a crescere in termini di spazi verdi e migliorare la gestione delle risorse idriche.
Wouter Vanneuville, esperto dell’agenzia, ha affermato che “mentre molte azioni sono state intraprese negli ultimi anni, è necessario un cambiamento più profondo e strutturato, specialmente per le città di dimensioni più piccole che non hanno le risorse per attuare piani dedicati.” Con eventi meteorologici estremi che hanno causato ingenti perdite economiche in Europa, la priorità deve essere la continua innovazione e l’adattamento delle politiche urbane ai mutamenti climatici.
L’impegno di Copenaghen, come quello di molte altre città che affrontano sfide simili, rappresenta un passo significativo verso un futuro più resistente e sostenibile.
Ultimo aggiornamento il 10 Settembre 2024 da Sofia Greco