L’analisi del testo di Franca Rame e Dario Fo, “Coppia aperta quasi spalancata”, risalente al 1983, rivela un’opera che continua a scuotere il panorama culturale e politico italiano. Con il suo recente adattamento cinematografico e il continuo successo teatrale, il tema delle relazioni non monogamiche riveste una straordinaria attualità . Questo articolo esplora i risvolti di quest’opera, attualmente al centro di un rinnovato dibattito sulle istanze sociali legate al matrimonio e all’amore.
un classico intramontabile
il progetto originale
“Coppia aperta quasi spalancata” è un testo teatrale che ha attratto l’attenzione sin dalla sua prima messa in scena. La sua struttura narrativa offre uno spaccato sulla vita di coppia, mettendo in discussione la nozione di monogamia. I protagonisti, rappresentando le dinamiche relazionali di un’epoca, si trovano a confrontarsi con questioni di possesso e libertà , temi che sono profonde riflessioni sulla società patriarcale.
Nei 40 anni trascorsi dalla sua creazione, l’opera non ha mostrato segni di invecchiamento. Anzi, le dichiarazioni di Chiara Francini, attuale interprete principale, evidenziano un rinnovato interesse del pubblico verso questi argomenti. “Le reazioni del pubblico indicano che la ricerca della felicità in tutte le sue forme è un tema universale e attuale”, afferma Francini. Questo è un chiaro segnale che “Coppia aperta quasi spalancata” continua a colpire un nervo scoperto nelle relazioni umane.
il ritorno sulla scena
Il ritorno di “Coppia aperta quasi spalancata” a quattro anni dall’inizio della sua tournée dimostra come il testo abbia saputo reinventarsi nel tempo. La tournée di novembre vedrà Chiara Francini tornare sul palcoscenico insieme a un cast di attori emergenti, tra cui Alessandro Federico e Karl Gustaf Fredrik Lundqvist. La produzione teatrale, guidata da un team affiatato, ha raggiunto teatri di tutta Italia, coinvolgendo un variegato pubblico e creando spazi di discussione e dibattito. La popolarità di questa produzione è un indicativo di come i temi trattati rimangano rilevanti.
l’adattamento cinematografico
il film e la sua realizzazione
Recentemente, “Coppia aperta quasi spalancata” ha fatto il salto sul grande schermo, sotto la regia di Federica Di Giacomo. La produzione del film, frutto del lavoro di Nemesis e Ballandi, si è presentata con grande entusiasmo al pubblico, avvalendosi della presenza di Mattea Fo, presidente della Fondazione Fo Rame, che ha concesso i diritti per l’opera. Questo film non solo documenta la pièce teatrale, ma offre anche uno sguardo alle esperienze vissute dai personaggi dopo la prima rappresentazione.
Lungi dall’essere un semplice adattamento, il film si propone di esplorare le dinamiche emozionali dietro le scelte dei personaggi. Chiara Francini, che ha partecipato alla scrittura della sceneggiatura, sottolinea l’importanza di raccontare le storie di individui alle prese con relazioni poliamorose e le sfide ad esse associate. La pellicola affronta libertà e possesso, accompagnando il pubblico in una riflessione critica sulle convenzioni sociali.
la trama e i personaggi
Il film segue la storia di Antonia, interpretata da Chiara Francini, il cui mondo viene sconvolto da una proposta di apertura della coppia da parte del marito. Questa rivelazione inizialmente destabilizzante porta Antonia a intraprendere un viaggio di scoperta personale. L’evoluzione del suo personaggio, diviso tra l’amore per il compagno Fredrik e il debutto in un ambiente poliamoroso, porta alla luce vari aspetti della sua identità .
L’opera cinematografica si mostra come un testo provocatorio e contemporaneo, che fornisce una piattaforma per discutere di relazioni non convenzionali. Antonia si ritrova presto coinvolta in contesti quali circoli poliamorosi e incontri con individui che abbracciano uno stile di vita ‘sex positive’. Questi elementi rimarcano come il dialogo sulla monogamia e le relazioni libere, pur essendo un tabù, stia lentamente emergendo anche nel contesto italiano.