Corfinio: la polemica sul cambio del nome della piazza principale infiamma il dibattito locale

Corfinio: la polemica sul cambio del nome della piazza principale infiamma il dibattito locale

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Corfinio: la polemica sul cambio del nome della piazza principale infiamma il dibattito locale - Gaeta.it

Un acceso dibattito sta alimentando la cronaca di Corfinio, piccolo comune abruzzese, dove un comitato civico si oppone fermamente alla proposta di cambiare il nome della piazza principale da “Corfinio” a “Falcone e Borsellino“. La questione ha attirato l’attenzione di istituzioni locali e nazionali, culminando in una lettera di protesta inviata al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e in una petizione popolare che ha raccolto circa 300 firme. Il confronto sulla questione tocca punti storici e identitari che meritano un’analisi approfondita.

Il comitato civico e la difesa della storia locale

Ritenzione dell’identità storica di Corfinio

La petizione, elaborata dal comitato civico e che ha già raccolto 300 firme, sottolinea l’importanza di preservare la memoria storica di Corfinio. Questo comune può vantare un passato ricco, risalente all’epoca dei Peligni, un’antica popolazione italica. Durante la guerra sociale che si svolse tra il 91 e l’88 a.C., Corfinio divenne la capitale della Lega italica e fu ribattezzata “Italica“. Per i membri del comitato, è cruciale che la piazza principale continui a ricordare questo patrimonio storico.

In una lettera indirizzata al ministro Sangiuliano, il comitato ha messo in evidenza come il cambiamento di nome proposto non solo non tenga conto della storia locale, ma possa anche ledere l’identità della comunità. “La cittadinanza non ha accolto con estremo favore lo ‘sfratto’ dell’antica denominazione“, affermano i membri del comitato, evidenziando un malessere crescente tra i residenti che si sentono privati di un simbolo importante della loro cultura.

Le reazioni della popolazione e l’impegno attivo

La contestazione ha avuto un’eco notevole tra i residenti del comune di Corfinio, generando un sentimento di difesa collettiva nei confronti della storicità del luogo. Molti cittadini hanno espresso la loro contrarietà a questo cambiamento, ritenuto come un atto che cancella parte dell’identità collettiva del paese. L’iniziativa del comitato civico ha trovato supporto in vari settori della comunità, intensificando la mobilitazione e l’engagement civico.

I promotori della petizione hanno avviato anche attività di sensibilizzazione, organizzando incontri e dibattiti per informare i cittadini sulle implicazioni storiche della questione. Questo impegno ha portato a una crescente consapevolezza di come le scelte legate ai nomi dei luoghi riflettano significati più ampi legati all’identità collettiva e alla storia locale.

La reazione delle istituzioni

Iniziative giuridiche e amministrative

La controversia ha attirato l’attenzione delle istituzioni locali, con il Comune di Corfinio che ha deciso di fare ricorso al Tar contro il diniego del Prefetto, che ha espresso un parere negativo sulla petizione. Il sindaco Romeo Contestabile ha dichiarato: “Faremo tutte le nostre battaglie“, evidenziando l’intenzione dell’amministrazione di non lasciare insoddisfatti i cittadini e di combattere per il diritto di mantenere la storicità stessa della piazza.

Il ricorso legale potrebbe avere conseguenze significative sulla vicenda, spostando l’attenzione su questioni di legalità, diritto alla parola e rappresentanza del popolo. Per gli attivisti e gli amministratori locali, la battaglia non è solo per un nome, ma per un riconoscimento della storia e dell’identità di Corfinio.

L’intervento del Presidente della Repubblica

Un ulteriore sviluppo in questa vicenda è stato l’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il sindaco Contestabile ha portato la questione all’attenzione del Capo dello Stato, segnalando l’importanza di discutere le rilevanze storiche e culturali che il cambiamento di nome comporterebbe. Questo gesto ha messo in evidenza quanto la questione sia risultata rilevante non solo a livello locale, ma anche su una scala nazionale, evidenziando il legame tra identità locale e riconoscimento storico nel contesto più ampio dell’Italia.

Questi eventi fanno da sfondo a una dinamica sociale e politica in atto, in cui il rispetto della storia diventa cruciale in un’epoca in cui molte comunità si trovano a dover affrontare il rischio di perdere la propria eredità culturale.

Ultimo aggiornamento il 20 Agosto 2024 da Donatella Ercolano

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