La scelta del nuovo rettore dell’università Politecnica delle Marche si avvicina. Dopo la presidenza del professor Gian Luca Gregori, due docenti si sfideranno per guidare l’ateneo. Il voto è fissato per il 5 giugno, con l’insediamento previsto il primo novembre. L’ateneo marchigiano si prepara quindi a un momento delicato di confronto interno sul futuro della didattica, della ricerca e del rapporto con il territorio.
I candidati in corsa e la tempistica della competizione
La competizione per la carica di rettore vede due protagonisti: il professor Enrico Quagliarini, attuale responsabile del Dipartimento di Ingegneria civile, Edile e Architettura, e il professor Riccardo “Jack” Lucchetti, docente di Econometria. Quagliarini sembrava l’unica candidatura in campo fino a poche ore dalla scadenza del termine ultimo per la presentazione delle liste, quando Lucchetti ha annunciato la sua corsa.
La candidatura di Quagliarini ha raccolto inizialmente ampio consenso, per il suo ruolo di guida accademica consolidata all’interno del Dipartimento. La sorpresa alla chiusura delle iscrizioni con la candidatura di Lucchetti ha rimescolato le carte: la partita si annuncia combattuta, non a caso i programmi dei due avversari mostrano visioni diverse per la gestione dell’ateneo.
L’elezione è fissata per il 5 giugno 2025, con l’obiettivo di permettere al nuovo rettore di organizzare l’inizio del suo mandato in tempo per la stagione accademica successiva. A guidare l’ateneo fino ad allora resta il professor Gregori, al termine del suo mandato.
Il programma di enrico quagliarini: inclusività, legame con il territorio e brand universitario
Quagliarini punta sulla creazione di un’università che coinvolga attivamente ogni componente della comunità accademica, promuovendo una gestione inclusiva e aperta. La sua visione dell’ateneo si concentra sul radicamento nel territorio e sul ruolo della formazione come veicolo di crescita culturale e civile per le nuove generazioni.
Nel suo programma si legge l’intenzione di rafforzare non solo la preparazione tecnica degli studenti ma anche le capacità di analisi critica e il senso civico. Quagliarini definisce l’università come luogo dove alimentare passione ed entusiasmo, elementi chiave per interpretare le trasformazioni sociali.
Tra le priorità cita la necessità di trasformare l’università Politecnica delle Marche in un brand riconosciuto a livello locale, nazionale e internazionale. A questo scopo occorre lavorare sulle carenze infrastrutturali come la mancanza di residenze studentesche, una problematica che limita l’attrattività dell’ateneo. Quagliarini sottolinea che il successo dipende dalla valorizzazione di ogni individuo e dal ruolo dell’università come interlocutore autorevole per istituzioni e società.
Sul piano gestionale, evidenzia l’importanza di una leadership basata sul lavoro di squadra piuttosto che su un comando solitario. L’idea è di costruire una comunità coesa e capace di affrontare insieme le sfide future.
Riccardo lucchetti e le priorità: riduzione della burocrazia e ruolo pubblico dell’università
Il professor Lucchetti ha presentato un programma che punta a contrastare la crescente visione dell’università come semplice impresa commerciale. Secondo lui, l’università deve restare un ente pubblico che offre un servizio alla società e agli studenti, distinto da una logica di mercato.
Un punto focale è la collaborazione con gli altri atenei marchigiani come Urbino, Macerata e Camerino, da preferire a una competizione che potrebbe indebolire tutti. Lucchetti esclude invece rapporti con le cosiddette “esamifici”, realtà che tendono a fornire solo servizi didattici standardizzati.
La didattica e la ricerca di qualità sono al centro della sua proposta, insieme alla semplificazione delle procedure burocratiche. Lucchetti denuncia il peso eccessivo che la burocrazia impone ai docenti, definito “grottesco”, e chiede di snellire i compiti amministrativi per permettere al corpo accademico di concentrarsi sulle attività sostanziali.
Altre priorità riguardano il ruolo del personale tecnico-amministrativo: il programma prevede incentivi per premiare l’efficienza e il merito. In tema di finanza, Lucchetti suggerisce di cercare alternative al taglio di borse di studio e assegni di ricerca, e mantenere così il sostegno economico agli studi di dottorato.
Riflessi sull’ateneo e le prospettive future
Con i programmi di Quagliarini e Lucchetti l’università Politecnica delle Marche apre un confronto tra due modelli distinti. Quelli che guardano al consolidamento dell’immagine e alla partecipazione collettiva si contrappongono a idee focalizzate sul ruolo pubblico e sulla semplificazione dei processi interni.
Il voto del 5 giugno segnerà la strada da seguire per la guida dell’ateneo, un momento decisivo per definire le priorità di un’università impegnata nella formazione, nella ricerca e nel dialogo con la comunità regionale. Entrambi i candidati rivolgono diverse attenzioni alle esigenze dello studente e del corpo accademico, pur proponendo approcci differenti.
Il mandato che partirà dal primo novembre dovrà affrontare questioni come l’adeguamento delle infrastrutture, la valorizzazione delle risorse umane e la definizione di rapporti interuniversitari con altri atenei della regione. Negli occhi dell’intera comunità c’è la trasformazione dell’ateneo in un punto di riferimento riconosciuto per qualità e inclusività.