Corte Costituzionale dichiara illegittimo il divieto per il noleggio con conducente: nuova era in arrivo

Corte Costituzionale dichiara illegittimo il divieto per il noleggio con conducente: nuova era in arrivo

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Corte Costituzionale dichiara illegittimo il divieto per il noleggio con conducente: nuova era in arrivo - Gaeta.it Fonte foto: www.adnkronos.com

Una recente sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo un articolo del decreto-legge del 2018 che aveva bloccato le nuove autorizzazioni per il servizio di noleggio con conducente . Tale decisione potrebbe rivoluzionare l’offerta di autoservizi pubblici non di linea, evidenziando le difficoltà di accesso al mercato fino ad oggi. Questo articolo offre un’analisi dettagliata della sentenza e delle sue implicazioni nel contesto del trasporto pubblico.

La sentenza della Corte Costituzionale sul Ncc

La dichiarazione di illegittimità

La Corte costituzionale ha emesso la sentenza n. 137, depositata recentemente, dichiarando l’illegittimità dell’articolo 10-bis, comma 6, del decreto-legge n. 135 del 2018. L’articolo in questione vietava il rilascio di nuove autorizzazioni per il servizio di Ncc fino alla completa operatività del registro informatico nazionale delle imprese titolari di licenze taxi e Ncc. Questa situazione aveva portato a una stagnazione del mercato, creando una barriera che impediva l’ingresso di nuovi operatori.

La Corte ha evidenziato come questa normativa non solo ostacolasse la crescita dell’offerta di servizi pubblici non di linea, ma compromettesse anche il diritto dei cittadini a una mobilità adeguata. Inoltre, è stato rilevato che il decreto non aveva tenuto conto delle esigenze attuali, rimanendo inascoltate le preoccupazioni espresse dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato , che aveva avvertito riguardo all’insoddisfazione della domanda nelle aree metropolitane.

Problematiche legate all’offerta di Ncc

La Corte ha messo in luce come l’attuale configurazione normativa avesse limitato l’offerta di Ncc, facendo sì che l’assenza di nuove autorizzazioni portasse a un significativo squilibrio nel mercato. Nonostante esista una domanda crescente e insoddisfatta per i servizi di trasporto pubblico non di linea, la restrizione all’ingresso di nuovi operatori ha contribuito a una carenza di servizi, rendendo l’Italia uno dei paesi europei meno attrezzati dal punto di vista della mobilità.

Le problematiche legate a questa situazione sono amplificabili nelle aree metropolitane, dove il trasporto pubblico di linea e i servizi taxi non riescono a coprire adeguatamente le esigenze di mobilità di una popolazione in crescita. Tale contesto ha messo in evidenza come la carenza di operatori Ncc possa compromettere non solo il benessere dei consumatori, ma anche i diritti costituzionali legati alla libertà di circolazione.

Le reazioni degli esperti e delle associazioni di settore

Richiesta di un tavolo di concertazione

In seguito alla sentenza, sono emerse reazioni significative dal mondo degli operatori Ncc. Andrea Romano, presidente della federazione MuoverSì, ha sollecitato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a convocare un tavolo di concertazione per redigere una nuova legge quadro sui servizi di trasporto pubblico non di linea. Romano ha sottolineato come la Corte abbia evidenziato l’urgenza di rispondere a una domanda di trasporto amplificata, messa a tacere dalla precedente normativa.

Romano ha anche criticato l’operato del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, considerando i decreti attuativi della legge 12-2019 come punitivi. Ha evidenziato come gli attuali approcci normativi non siano più efficaci e richiedano un approfondimento legislativo che consenta l’ingresso di nuovi operatori nel mercato del Ncc.

La posizione di MuoverSì

La federazione MuoverSì si è dichiarata disponibile a collaborare con il governo per la riforma del settore e ha posto l’accento sulla necessità di un cambiamento radicale nella governance del trasporto pubblico non di linea. Romano ha affermato che l’attuale situazione è insostenibile e che è essenziale introdurre regole moderne che favoriscano una mobilità più accessibile e competitiva.

Questa chiamata all’azione si inserisce in un contesto più ampio di discussione sulla necessità di riforme nel settore dei trasporti in Italia. Con la nuova sentenza, si prospetta una potenziale rinascita del mercato del Ncc, ma è fondamentale che il governo agisca rapidamente per garantire un equo accesso e regole chiare per tutti gli operatori.

Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2024 da Marco Mintillo

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