Una lunga e complessa storia di giustizia ha avuto esito positivo per una donna di 73 anni di Caserta, coinvolta in una vertenza legale per la sua casa. Dopo quasi due decenni di procedimenti amministrativi e giuridici, la Corte di Cassazione ha finalmente deciso a favore della proprietaria, rimettendo in discussione la sentenza precedente. Questo caso rappresenta una svolta significativa nella vicenda di abuso edilizio che ha segnato la vita della donna e ha coinvolto le autorità locali.
I problemi iniziali: l’accusa di abusivismo edilizio
La storia ha origine nel 1996, quando il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere condanna la 73enne per abusivismo edilizio, dichiarando il suo immobile situato in via Cappuccini come abusivo. La sentenza, che diventa definitiva nel 1998, porta all’emissione di ordini di demolizione da parte del Comune di Caserta. Nonostante le ordinanze, la donna non ha mai eseguito la demolizione, continuando a risiedere all’interno della sua villetta.
Negli anni, la situazione si complica ulteriormente. Nel 2019, il Comune di Caserta, dopo un lungo periodo di tensioni, acquista definitivamente l’immobile in questione. Tuttavia, gli sviluppi successivi portano a un’interessante inversione di rotta: le autorità concedono un permesso per costruire un seminterrato e successivamente, nel 2020, approvano una sanatoria per tutte le opere considerate abusive. Questa svolta rappresenta un elemento chiave nella battaglia legale della donna, che finalmente sembra avere un appiglio legale per contrastare l’azione di demolizione del Comune.
Il ricorso e le sentenze: una lotta incessante
Dopo aver presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro i provvedimenti di acquisizione da parte del Comune, la 73enne ottiene una sentenza favorevole. Questo risultato le offre una nuova possibilità di opporsi all’ordine di demolizione. Nel 2021, la donna si presenta di nuovo al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, chiedendo la revoca dell’ordine di demolizione e presentando il permesso a costruire ottenuto. Tuttavia, il giudice rifiuta la sua richiesta, non tenendo conto della sentenza del Tar e confermando l’atto di demolizione.
Nel novembre 2022, la terza sezione penale della Corte di Cassazione conferma la decisione del tribunale, compiendo un ulteriore passo indietro nella battaglia legale della donna. Di fronte a questo nuovo ostacolo, la Procura emette un nuovo ordine di demolizione, ma la 73enne, con il supporto dei suoi avvocati Vittorio Giaquinto e Luca Tornatora, presenta nuovamente un’istanza di sospensione. La richiesta è però respinta nel maggio 2023, continuando a segnare il destino incerto della villetta.
La rettifica definitiva: il trionfo della giustizia
Nonostante le difficoltà , la proprietaria non perde la speranza e si rivolge nuovamente alla Corte di Cassazione, presentando nuovi elementi che possono influire sul caso. A fine novembre, la situazione si collega a un’importante sentenza del Consiglio di Stato, che dichiara che la villetta non è più considerata abusiva. Questo sviluppo segna una vittoria significativa per la donna, poiché i giudici della Corte di Cassazione decidono di tenere conto della nuova evidenza emersa.
In un evento decisivo, la Suprema Corte ha annullato l’ordine di demolizione, rinviando il caso a un diverso giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Con questa azione, i giudici hanno dato finalmente ragione alla 73enne, segnando una possibile chiusura della lunga vicenda legale. La donna può ora respirare un po’ più serenamente nel suo nido di casa, frutto di anni di perseveranza.
Il risultato evidenzia come, in situazioni intricate di contenzioso legale, la perseveranza e la determinazione possano portare a risultati inaspettati. La vicenda della 73enne casertana resterà sicuramente impressa come un esempio di come affrontare le ingiustizie in nome di un diritto fondamentale: la casa.
Ultimo aggiornamento il 21 Dicembre 2024 da Laura Rossi