Cortei contro la violenza di genere: ‘Non Una di Meno’ mobilita le piazze di Roma e Palermo

Il movimento ‘Non Una di Meno’ manifesta a Roma e Palermo per la Giornata internazionale contro la violenza di genere, chiedendo giustizia e sensibilizzazione sul tema con lo slogan “Disarmiamo il patriarcato”.
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Cortei contro la violenza di genere: 'Non Una di Meno' mobilita le piazze di Roma e Palermo - Gaeta.it

In coincidenza con la Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne e di genere, il movimento ‘Non Una di Meno’ si prepara a manifestare in due importanti città italiane, Roma e Palermo. Con lo slogan “Disarmiamo il patriarcato”, i partecipanti si riuniranno per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grave questione della violenza di genere, ritenuta una delle espressioni più drammatiche della disuguaglianza presente nella società. L’evento, caratterizzato dalla decisione di non esporre simboli e bandiere, punta a ripristinare il protagonismo delle donne, facendole protagoniste indiscusse della manifestazione.

Dettagli dei cortei a Roma e Palermo

Il corteo di Roma prenderà il via da Piazzale Ostiense alle 14.30 e si snoderà attraverso alcune delle vie più emblematiche della capitale. Le manifestanti, attese in migliaia, attraverseranno luoghi come Piazza di Porta San Paolo, Viale della Piramide Cestia, Piazza Albania e il Colosseo, per concludere il percorso a Piazza Vittorio Emanuele II. Durante il tragitto sono previste diverse azioni simboliche per esprimere la determinazione del movimento nel combattere la violenza di genere. La testa del corteo sarà guidata dai centri antiviolenza femministi, a sottolineare l’importanza di unire le forze contro il patriarcato.

Parallelamente, a Palermo, il movimento organizzerà eventi simili, con l’intento di portare all’attenzione di tutti i problemi legati alla violenza sulle donne. La scelta di non includere simboli politici o sindacali in entrambe le manifestazioni è una chiara dichiarazione di autodeterminazione e di rifiuto delle strutture di potere tradizionali, che spesso non rispondono adeguatamente alle esigenze delle vittime di violenza.

Le ragioni della mobilitazione

Il movimento ‘Non Una di Meno’ ha evidenziato la gravità della situazione. Un anno dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, 106 nuovi nomi di donne vittime di violenza sono stati aggiunti alla triste lista. La risposta del ministro Valditara ha rappresentato un ulteriore stimolo per la mobilitazione: il riconoscimento che il patriarcato è un fenomeno concreto e non un concetto ideologico è una nota critica espressa dai manifestanti. L’idea che gli aggressori sono spesso parte della comunità in cui viviamo alimenta la necessità di scendere in piazza e far sentire la propria voce.

Inoltre, il movimento denuncia come le crisi geopolitiche, come quella in Palestina, si riflettano sulla vita quotidiana, minando i diritti e le libertà fondamentali. La guerra viene definita “la più brutale espressione del patriarcato”, amplificando la violenza e gli abusi che segnano la vita di molte donne. Questa connessione tra guerra, violenza strutturale e femminicidi è al centro delle argomentazioni presentate dai partecipanti alla manifestazione.

Critiche al governo e inviti all’azione

Il movimento non si limita a denunciare la violenza di genere, ma alza anche la voce contro le azioni del governo italiano. ‘Non Una di Meno’ critica il mancato impegno del governo nella lotta contro la violenza di genere, sottolineando il rifiuto di implementare politiche come l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, il depotenziamento dei percorsi di fuoriuscita dalla violenza e l’attacco ai diritti riproduttivi, come l’aborto. Questi elementi sono percepiti come parte di un disegno più ampio che discrimina e marginalizza le famiglie omogenitoriali.

Infine, il movimento invita tutti a partecipare alla mobilitazione con il messaggio #disarmiamoilpatriarcato, sottolineando l’urgenza di fermare non solo la violenza nelle case, ma anche quella che si manifesta nei corpi e sui territori, per proteggere le vite di tutte le donne. La richiesta di giustizia e sostegno per le vittime di violenza si fa sentire forte e chiara, anticipando un evento straordinario che promette di coinvolgere e sensibilizzare un vasto pubblico.

Ultimo aggiornamento il 22 Novembre 2024 da Sara Gatti

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