Corteo a Mestre per Giacomo Gobbato: cittadini uniti contro la violenza e a favore della sicurezza

Corteo a Mestre per Giacomo Gobbato: cittadini uniti contro la violenza e a favore della sicurezza

A Mestre, un corteo commemorativo per Giacomo Gobbato, giovane ucciso mentre difendeva una donna, ha unito la comunità in una richiesta di maggiore sicurezza e giustizia nelle strade.
Corteo a Mestre per Giacomo Go Corteo a Mestre per Giacomo Go
Corteo a Mestre per Giacomo Gobbato: cittadini uniti contro la violenza e a favore della sicurezza - Gaeta.it

A Mestre, migliaia di persone si sono riunite questo pomeriggio per un corteo commemorativo in onore di Giacomo Gobbato, un giovane di 26 anni tragicamente ucciso durante un intervento eroico per difendere una donna da un tentativo di rapina. L’evento ha visto la partecipazione di amici, cittadini e diverse associazioni, tutti uniti nel ricordare la vittima e per chiedere una maggiore sicurezza nelle strade della città.

Il corteo e la partecipazione della comunità

Il corteo, lungo e affollato, ha bloccato il traffico per oltre un’ora, dimostrando la forte mobilitazione della comunità. In testa al corteo, uno striscione recitante “Per Jack per noi per tutti riprendiamoci la città” è stato sorretto dai compagni del Centro sociale Rivolta. Alle loro spalle, hanno marciato molte associazioni locali, rappresentanti delle comunità straniere e diversi sindacati, tutti uniti nella richiesta di una città più sicura e vivibile. La manifestazione ha attirato un pubblico eterogeneo, tra cui famiglie con bambini e cittadini che si sono uniti nei vari punti del percorso, mostrando il forte sentimento di unità e solidarietà dopo la tragica morte di Gobbato.

Durante il corteo, è risuonato lo slogan “Jack è vivo e lotta insieme a noi”, un chiaro segno di come la sua memoria possa aggregare e incentivare una lotta comune contro la violenza. I partecipanti hanno portato cartelli con frasi di forte impatto, come “La città è di chi la vive non di chi la svende” e “La città va vissuta non abbandonata”. Questi messaggi fanno riferimento non solo alla tragica vicenda di Giacomo, ma anche alle problematiche più ampie legate alla sicurezza e alla gestione della città di Mestre.

Il percorso del corteo e i luoghi simbolici

Il gruppo, partito dalla stazione ferroviaria, ha scelto di attraversare alcune zone chiave della città, come Corso del Popolo. Quest’area ha una particolare valenza poiché è il luogo in cui Giacomo è stato ucciso, e dove un altro giovane, Sebastiano, è rimasto ferito durante l’aggressione. Proseguendo, i manifestanti hanno raggiunto via Tasso, dove è stato arrestato il presunto assassino di Giacomo mentre stava tentando di rapinare una turista giapponese. Questo ha sottolineato ulteriormente come le strade di Mestre stiano affrontando gravi problematiche legate alla sicurezza.

Il corteo si è infine diretto verso Piazza Ferretto, il cuore pulsante della città. Qui, la folla ha continuato a ribadire il proprio desiderio di una cittadinanza attiva e consapevole, in un contesto che deve contrastare l’abbandono e la violenza che attanagliano diverse aree urbane.

Commiato e funerali di Giacomo Gobbato

I funerali di Giacomo Gobbato sono previsti per lunedì pomeriggio a Jesolo, un momento che si prevede sarà caratterizzato da una grande partecipazione, simile a quella vista oggi a Mestre. La scomparsa di Giacomo ha lasciato un vuoto profondo non solo tra i suoi amici e familiari, ma in tutta la comunità, che ora deve affrontare le proprie paure e il desiderio di uno spazio urbano più sicuro.

Il gesto eroico di Giacomo, che ha tentato di difendere una donna da un aggressore, ha messo in luce i temi della violenza e della sicurezza nelle città, aprendo una riflessione su come la comunità possa e debba reagire di fronte a tali ingiustizie. La mobilitazione di oggi rappresenta una chiara presa di posizione contro la violenza e un invito a non abbandonare la lotta per il bene comune.

Ultimo aggiornamento il 28 Settembre 2024 da Donatella Ercolano

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