Il quartiere Quarticciolo di Roma ha dato vita a una significativa manifestazione per esprimere il proprio dissenso nei confronti di un modello di sviluppo che viene considerato dannoso e oppressivo. Questo evento, che ha visto la partecipazione attiva di famiglie e giovani della comunità, è avvenuto sotto lo slogan “Quarticciolo alza la voce” e ha richiamato l’attenzione su temi urgenti come sfratti e difesa della propria abitazione.
Il corteo: simboli e partecipazione
Il corteo è partito da Piazza del Quarticciolo, dando il via a una marcia che ha visto numerosi cittadini impegnati nella lotta per i propri diritti. Svelando un percorso di rivendicazione sociale, sulla testa del presidio si è potuto osservare un grande striscione con la scritta “cambiare davvero Quarticciolo“. Questo messaggio riassume le esigenze dei residenti, desiderosi di un cambiamento reale e significativo nella loro comunità.
A caratterizzare l’evento, una riproduzione del palazzo dell’ex questura, abbellita con scritte forti e dirette come “Difendiamo Quarticciolo, Caivano non è un modello” e “Giù le mani dalle nostre case“. L’agitazione prosegue con richieste molto chiare, che rimarcano l’urgenza di fermare sfratti e sgomberi. Attraverso disegni che mostrano gli abitanti del quartiere affacciati alle finestre, il messaggio di resistenza è ben visibile e colpisce chi osserva.
Non solo slogan, la manifestazione ha dato spazio a cori e percussioni, amplificando la voce della comunità che grida: “Il vostro modello repressione e polizia, il nostro casa e lavoro contro ogni malattia“. Quest’espressione di unità è un chiaro segnale del rifiuto di un sistema percepito come oppressivo e discriminatorio.
Una presenza variegata
La manifestazione ha visto la partecipazione di una variegata composizione sociale. Accanto ai residenti del Quarticciolo, erano presenti studenti, collettivi e movimenti giovanili, tutti riuniti sotto l’insegna della solidarietà. Non si sono fermati qui i volti noti: la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase, il segretario romano del PD Enzo Foschi, e il presidente del municipio V Mauro Caliste sono stati tra i principali sostenitori della causa. La loro presenza testimonia l’importanza del sostegno istituzionale a questa battaglia civica.
Spiccano anche altri esponenti politici come l’attivista M5S Paola Taverna, il consigliere regionale di Verdi e Sinistra Claudio Marotta e il presidente del municipio VIII Amedeo Ciaccheri. Anche il professore Christian Raimo si unisce al coro, evidenziando come non si tratti solo di una lotta territoriale, ma di un movimento più ampio che chiede pari opportunità di accesso a beni fondamentali come la casa e il lavoro.
Rivendicazioni e futuro
Le rivendicazioni emerse dalla manifestazione si concentrano su problemi sociali acuti, soprattutto in un contesto urbanistico complesso come quello romano. Il Quarticciolo, storicamente colpito da problematiche legate a sfratti e degrado, ora si fa portavoce di un cambiamento tanto atteso. Il messaggio lanciato non si limita a essere una critica al modello di Caivano, ma rappresenta anche una proposta per un futuro diverso, dove le persone possano vivere in dignità e sicurezza.
Questa mobilitazione evidenzia la forza e la resilienza dei residenti, che si uniscono non solo per difendere i propri spazi, ma anche per chiedere un cambiamento più ampio nelle politiche abitative e sociali della città. Una richiesta che interpella le istituzioni e invita a una riflessione profonda su come si vogliono progettare le città del domani.