Domenica scorsa, una manifestazione animata ha coinvolto alcune centinaia di studenti genovesi, che si sono riuniti per esprimere il loro dissenso contro le spese militari e per chiedere un ripensamento delle priorità allocate dal governo europeo. Il corteo si è snodato attraverso le strade del centro della città, con un chiaro messaggio: gli 800 miliardi proposti dall’Unione Europea per il riarmo dovrebbero essere destinati invece all’istruzione e alla salute pubblica. Queste richieste si sono manifestate attraverso striscioni e cartelli, in un contesto di crescente attenzione alle spese sociali.
Il corteo e i messaggi degli studenti
Gli studenti hanno dato vita a un corteo colorato e partecipato, partendo da piazza De Ferrari per attraversare diverse strade del centro storico, fino a concludere in piazza Matteotti. Vari striscioni hanno riempito le vie, tra cui quello principale che recitava: “Soldi alla formazione, non alla guerra“. Molti partecipanti hanno portato cartelli con slogan a difesa della salute pubblica e dell’educazione, evidenziando come queste tematiche siano più urgenti delle attuali spese per armamenti. La folla era particolarmente animata, con un forte senso di unità e determinazione a far sentire la propria voce contro le decisioni dei leader europei.
Durante la manifestazione, gli studenti hanno preso di mira, in particolare, la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, e leader politici italiani come la presidente Meloni, così come i ministri Valditara e Bernini. Le loro immagini sono state affisse su lampioni in piazza Corvetto, accompagnate da un gesto di protesta simbolico: il lancio di cachi. L’azione ha suscitato l’attenzione di molti passanti, contribuendo a dare ulteriore visibilità alla causa sostenuta dagli studenti.
Rivendicazioni e visioni sul riarmo europeo
I portavoce della manifestazione hanno espresso chiaramente le loro preoccupazioni, sottolineando che “il riarmo europeo non può che portare alla guerra“, citando i conflitti in corso in Ucraina e a Gaza come esempi di una situazione che deve essere affrontata con urgenza. Hanno invitato i politici a rivedere le proprie priorità e a considerare l’importanza di investire in formazione e salute, piuttosto che in armamenti. Il messaggio è stato accolto con calorose ovazioni dai partecipanti, che sono stati invitati a considerare le implicazioni a lungo termine delle decisioni politiche attuali.
Questa manifestazione, dal titolo evocativo “Allarme Rosso contro la Scuola di Valditara e dell’Ue“, ha visto la partecipazione attiva di vari gruppi, tra cui Osa e Cambiare Rotta, che si sono uniti a un più ampio sciopero nazionale promosso dalla Usb. La richiesta di un contratto che non penalizzi i docenti e il personale scolastico ha unito ulteriormente le voci dei manifestanti. L’eventuale successa sinergia tra le richieste degli studenti e quelle dei lavoratori dell’istruzione è stata oggetto di discussione durante il corteo, riflettendo un clima di cooperazione tra diverse categorie di attivisti.
In un contesto di crescente preoccupazione per gli sviluppi geopolitici e le conseguenti scelte di spesa, la manifestazione ha messo in luce il desiderio di una società più giusta e solidale, dove le generazioni future possano avere accesso a risorse adeguate per la loro formazione e salute.