In occasione del vertice Med5, atteso per il 12 aprile, Napoli ha vissuto momenti di tensione in Piazza Trieste e Trento. Un gruppo di manifestanti, prevalentemente studenti e membri dei collettivi locali come Laboratorio Insurgencia, Rete a Pieno Regime e UDS Napoli, ha tentato di attraversare il cordone di sicurezza predisposto dalle autorità. L’incontro dei ministri dell’Interno di Italia, Spagna, Grecia, Cipro e Malta si preannuncia come un’occasione cruciale per discutere questioni relative alla migrazione e alla sicurezza nel Mediterraneo.
Tentativo di sfondare il cordone di sicurezza
Nella mattinata di oggi, una folla di manifestanti si è radunata per esprimere il proprio dissenso contro le politiche migratorie previste per il summit. Il gruppo ha cercato di forzare i cordoni di sicurezza che delimitavano la zona “rossa”, dove si svolgeranno i lavori del vertice. Le forze dell’ordine, schierate in assetto antisommossa, hanno risposto con fermezza, respingendo l’avanzata dei dimostranti senza che ci siano stati scontri fisici. Tuttavia, l’atmosfera nella piazza è apparsa tesa, con i manifestanti che hanno fatto sentire la loro voce attraverso cori e slogan incisivi.
Un attivista del Laboratorio Insurgencia ha spiegato che l’azione di oggi non è stata una semplice passeggiata, ma un segnale forte. «I governi che si riuniscono qui non decidono per noi», ha affermato, evidenziando come le diatribe su temi cruciali come la migrazione e la sicurezza riguardino direttamente la vita delle persone coinvolte, senza che queste ultime abbiano voce in capitolo.
Contestazione delle politiche migratorie al vertice Med5
Il vertice Med5 pone al suo centro questioni spinose, dalla gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo alla creazione di accordi con Paesi terzi per combattere l’immigrazione non regolamentata. Tuttavia, i collettivi napoletani considerano questo summit un modo per legittimare misure stringenti contro i migranti e respingimenti. Una studentessa dell’UDS Napoli ha denunciato l’ipocrisia di governi che dichiarano di voler accogliere i migranti mentre, contemporaneamente, stringono accordi con regimi autoritari.
Le critiche si concentrano non solo sulla qualità della gestione migratoria, ma anche sulla mancanza di dialogo con chi vive sulla propria pelle le conseguenze delle politiche attuate. La protesta, sebbene per ora contenuta, potrebbe riprendere forza domani, quando i ministri si troveranno letteralmente a pochi passi dalla piazza.
Rafforzamento della sicurezza in vista del summit
In previsione dell’incontro, le autorità locali hanno elevato il livello di sicurezza nell’area circostante Piazza Trieste e Trento. Sono stati disposti controlli più rigorosi e pattuglie aggiuntive per prevenire eventuali disordini. Fonti della polizia hanno dichiarato che la situazione è sotto controllo, ma hanno anche messo in evidenza la preparazione a fronteggiare qualsiasi scenario di emergenza.
Attualmente, la piazza sembra essere tornata alla calma, ma domani, con il passaggio alla fase operativa del vertice, Napoli potrebbe nuovamente trasformarsi in un palcoscenico di manifestazioni e dissenso. La tensione tra il diritto di esprimere il proprio parere e la necessità di garantire l’ordine pubblico rimane palpabile, delineando un contesto di grande interesse sia sociale che politico.