In Basilicata, l’antica cittadina di Craco rappresenta un esempio straordinario di un insediamento umano abbandonato, un luogo che racconta storie di vita e di sfide. Nel 1963, un’imponente frana costrinse gli abitanti a sfollare il centro storico, trasformando Craco in un paese fantasma. Il terzo episodio della serie “Ghost Town”, condotto dall’attore e fotografo Sandro Giordano, ripercorre questa vicenda tragica e affascinante. La trasmissione andrà in onda lunedì 16 dicembre alle 20.20 su Rai 5, offrendo uno sguardo unico su un luogo ricco di storia e cultura.
L’epicentro dello spopolamento: un viaggio nelle cause
La storia di Craco è intrecciata con eventi naturali catastrofici che ne hanno determinato il destino. Giordano inizia il suo viaggio dalla città di Matera, capoluogo lucano noto per i suoi sassi, dove visita la biblioteca provinciale. Qui, trova documenti storici che illustrano le ragioni dietro al drammatico abbandono della città . Gli archivi rivelano non solo la forza distruttrice della frana, ma anche i fattori socio-economici che hanno spinto gli abitanti a lasciare la loro casa, senza mai più tornare.
Le frane nel territorio lucano non sono un fenomeno recente; sono state studiate ampiamente dal geologo Giuseppe Locoratolo, esperto dei movimenti franosi e delle loro conseguenze. Giordano si confronta con lui per meglio comprendere come la geologia del luogo abbia influenzato la vita degli abitanti. Sotto la sua guida, emerge un quadro ancora più ampio e chiaro, che evidenzia le sfide attuali legate alla sicurezza e alla salvaguardia del territorio.
Craco Peschiera: la nuova comunità e i legami con il passato
Dopo aver analizzato le cause storiche dello spopolamento, Sandro Giordano si dirige verso Craco Peschiera, il nuovo centro abitato dove molti dei residenti di Craco hanno ricostruito le loro vite. Qui, Giordano raccoglie le testimonianze di chi è rimasto legato al passato. Le storie di questi cittadini rappresentano una connessione viva con un luogo che, sebbene abbandonato, continua a occupare un posto speciale nei loro cuori.
Le conversazioni che emergono rivelano non solo ricordi nostalgici, ma anche il desiderio di mantenere viva la memoria culturale di Craco. Ogni persona interpellata porta con sé una parte della storia locale, contribuendo a costruire un mosaico di esperienze e di resistenza. Queste testimonianze diventano il filo conduttore di un legame tra passato e presente, andando oltre l’abbandono per sottolineare la resilienza della comunità cracotana.
La bellezza malinconica di Craco Vecchia
Dopo aver esplorato il nuovo centro abitato, Giordano si dirige a Craco Vecchia, una cittadella disabitata che racconta il silenzio e la desolazione. Le strade vuote e i muri scrostati degli edifici storici raccontano storie di un passato vivido, dal periodo normanno fino al boom demografico del Novecento. Durante la sua passeggiata tra le rovine, Giordano si sofferma su particolari architettonici, che raccontano di nobili famiglie, palazzi e chiese un tempo animati da vita e colori.
Ogni edificio abbandonato porta con sé una narrazione che merita di essere ascoltata. Giordano osserva la bellezza malinconica di queste strutture, che, nonostante le ferite del tempo, continuano a emanare un fascino unico. La loro presenza non è solo testimonianza di un’epoca passata, ma un richiamo a preservare ciò che resta di un’identità culturale ricca e complessa.
Questa esplorazione sotto la guida di Sandro Giordano non si limita a documentare un luogo abbandonato. Rappresenta un’opportunità per riflettere sull’importanza della memoria storica e sulla salvaguardia dei patrimoni culturali in pericolo. Craco è più di un semplice paese fantasma; è un simbolo di resilienza di una comunità che, pur avendo affrontato sfide devastanti, continua a vivere nella memoria dei suoi abitanti.