Il settore del pet food in Italia continua a mostrarsi solido e in espansione, con un valore della produzione che ha toccato i 2,7 miliardi di euro nel 2022. Questo dato è emerso durante la presentazione del secondo rapporto economico sulla FeedEconomy, un’iniziativa lanciata da Assalzoo, in collaborazione con l’ente di ricerca indipendente Nomisma. L’evento si è svolto presso il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, sottolineando l’importanza di questo segmento dell’industria zootecnica.
I dati dell’industria mangimistica italiana
Il rapporto ha messo in luce non solo i numeri del pet food, ma anche l’intero sistema industriale mangimistico nel Paese. Comprendendo circa 300 aziende e 420 stabilimenti produttivi, questo settore ha generato un fatturato globale superiore a 11,9 miliardi di euro nel 2022. Un dato interessante è che il 69% di questo valore è attribuibile alle vendite di mangimi composti, mentre il pet food ha rappresentato il 19% e gli additivi e le premiscele il restante 12%. Questi dati dimostrano la rilevanza crescente del pet food come segmento centrale all’interno dell’industria alimentare nazionale.
La forza lavoro di questo settore è altrettanto significativa, impiegando circa 8.300 persone. Le dinamiche di mercato suggeriscono che il settore non solo sta affrontando le sfide della produzione alimentare, ma è anche in grado di innovarsi e rimanere competitivo in un contesto economico complesso.
Crescita del mercato del pet food nel 2023
Un’analisi più recente presentata da Assalco, in concomitanza con Zoomark 2024, evidenzia che nel 2023 il mercato dei prodotti per l’alimentazione di cani e gatti ha superato i 3 miliardi di euro. Complessivamente, sono state vendute 673.153 tonnellate di pet food, sottolineando un trend di crescita che sembra consolidarsi. Questa espansione è supportata da un’emergente consapevolezza da parte dei proprietari di animali da compagnia nell’investire in prodotti di alta qualità per la salute e il benessere dei loro animali.
Secondo lo studio, la popolazione di animali da compagnia in Italia si è mantenuta stabile, con una stima di 65 milioni di esemplari. Questa stabilità è dovuta in gran parte alla resilienza del mercato, che riesce a rispondere alle esigenze dei consumatori. Come segnalato da Euromonitor, i pesci risultano gli animali d’affezione più diffusi nel nostro Paese, con quasi 29,9 milioni di esemplari che rappresentano una porzione considerevole del totale. Cani e gatti superano i 19 milioni, con una prevalenza di gatti rispetto ai cani, manifestando così la continua preferenza degli italiani verso questi due animali.
La composizione della popolazione animale in Italia
L’analisi di Euromonitor ha rivelato ulteriori dettagli sulla distribuzione degli animali domestici in Italia. La presenza di uccelli, per esempio, supera i 12 milioni, rendendo questi volatili una presenza significativa nelle abitazioni italiane. Anche i piccoli mammiferi e i rettili, sebbene meno numerosi, contribuiscono alla varietà di animali d’affezione, con stime che superano i 3 milioni. Questi dati non solo dimostrano l’affetto degli italiani per gli animali domestici, ma indicano anche un mercato potenzialmente in crescita che potrebbe espandersi ulteriormente nei prossimi anni.
Queste informazioni gettano luce sulle tendenze e sulle dinamiche di un settore in continua evoluzione, che riflette non solo le preferenze degli italiani, ma anche la volontà di migliorare la qualità della vita dei loro amici a quattro zampe e non solo. La crescente importanza del benessere degli animali nei consumi alimentari rappresenta una sfida e un’opportunità per i produttori di pet food, che possono così ampliare le loro offerte e migliorare l’innovazione di prodotto nel mercato italiano.
Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina