Il panorama delle cooperative nel Lazio si arricchisce con la nascita di quasi 200 nuove ditte dal 2020 a oggi. Nonostante le sfide legate alla perdita di iscritti, soprattutto tra i più giovani, il settore sta mostrando segni di vitalità. A confermarlo è Confcooperative Lazio che, in occasione del suo cinquantesimo anniversario, ha presentato dati incoraggianti sul fatturato aggregato, cresciuto del 9% rispetto al 2022, superando i 2,3 miliardi di euro. Questo articolo esplora la situazione attuale del settore, i problemi da affrontare e i percorsi di innovazione intrapresi.
I numeri delle cooperative nel Lazio: un contrasto tra crescita e crisi
Il trend di crescita delle cooperative nel Lazio emerge con chiarezza dai numeri pubblicati. Tra il 2020 e settembre 2024, la regione ha visto la nascita di quasi 200 nuove attività, che rappresentano una linfa vitale per un movimento che affronta un calo di iscritti del 6,7% nel biennio 2022-2023. Questo decremento risulta amplificato tra i giovani, con una flessione del 20,1%. Alcuni settori come l’assistenza sociale, l’agroalimentare, l’istruzione e le pulizie sono particolarmente colpiti. Le cooperative, in questo contesto, si presentano come un salvagente per molti comparti in difficoltà, sottolineando l’importanza della loro funzione socio-economica.
La preoccupazione per la perdita di iscritti ha spinto i dirigenti delle cooperative a riflettere su come attirare nuovi membri, specialmente tra i giovani. I dati parlano chiaro: il futuro del settore dipende dalla capacità di creare opportunità lavorative attrattive, capaci di rispondere alle esigenze delle nuove generazioni.
Il valore sociale delle cooperative: ospitalità e assistenza
Marco Marcocci, presidente di Confcooperative Lazio, evidenzia risultati significativi, tra cui la creazione di 243mila posti di lavoro dal 1974, di cui più del 60% destinati a donne. Queste statistiche mostrano come le cooperative non siano solo aziende, bensì anche strumenti di coesione sociale. Inoltre, programmando la celebrazione del cinquantesimo anniversario al Palazzo della Cooperazione di Roma, si intende dimostrare che nel Terzo settore siano possibili anche successi imprenditoriali. Un’illustrazione concreta di questo principio è l’operato di Osa , cooperativa attiva dal 1985, che fornisce assistenza domiciliare a 50mila persone in diverse regioni italiane.
Giuseppe Milanese, presidente di Osa, narra delle sfide che affronta, soprattutto nel rapporto con le pubbliche amministrazioni, che talvolta non comprendono il valore intrinseco del lavoro svolto. Osa dimostra come supportare il Servizio sanitario nazionale attraverso un modello integrato che unisce competenze professionali e cura umana, senza dimenticare la sostenibilità economica.
Innovazione e sostenibilità: le chiavi del successo futuro
Un altro aspetto fondamentale per il successo delle cooperative è l’orientamento all’innovazione. Team Service, un gruppo di 5mila dipendenti con un fatturato di 200 milioni, rappresenta un esempio di come la diversificazione dei servizi possa generare opportunità in diversi ambiti, dal settore delle pulizie alla sanità, passando per il turismo e la gestione dei rifiuti. Secondo Tommaso Innocenzi, CEO di Team Service, le politiche attive di welfare per il personale sono parte integrante della mission aziendale.
Il confronto con le grandi multinazionali richiede investimenti strategici in digitale, sostenibilità e formazione per rimanere competitivi. Inoltre, la ricerca di manodopera è un tema cruciale per affrontare il divario tra domanda e offerta, che rappresenta una delle sfide principali per le cooperative nel futuro immediato. L’atteggiamento proattivo verso l’innovazione potrebbe rappresentare la via maestra per consolidare e ampliare questi risultati positivi nel comparto.
Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2024 da Sofia Greco