Cresce il numero delle imprese a guida straniera in Italia: oltre 670mila nel 2024

Cresce il numero delle imprese a guida straniera in Italia: oltre 670mila nel 2024

Negli ultimi dieci anni, le imprese a guida straniera in Italia sono cresciute del 27%, raggiungendo 670mila unità, mentre quelle italiane hanno subito una contrazione significativa.
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Cresce il numero delle imprese a guida straniera in Italia: oltre 670mila nel 2024 - Gaeta.it

Il panorama imprenditoriale italiano ha subìto profondi cambiamenti negli ultimi dieci anni. Mentre le imprese autoctone hanno registrato una contrazione, quelle a guida straniera continuano a prosperare, contribuendo in modo significativo all’economia del Paese. Secondo i più recenti dati forniti da Unioncamere-InfoCamere aggiornati al 31 dicembre 2024, oltre un terzo delle imprese straniere ha superato i dieci anni di attività. Un importante segnale di crescita per questo segmento, che conta circa 670mila realtà operanti sul territorio nazionale.

La crescita delle imprese a guida straniera

Negli ultimi dieci anni, le imprese a conduzione straniera in Italia hanno visto un incremento notevole, arrivando a 670mila, ovvero 140mila in più rispetto al 2014. Questo rappresenta una crescita superiore al 27%, evidenziando un trend positivo che contrasta con la diminuzione delle imprese autoctone. Infatti, le aziende italiane sono passate da 5,5 milioni a 5,2 milioni, segnando una riduzione del 5,6%. Questa tendenza suggerisce un’evoluzione favorevole per le attività straniere, che si integrano sempre più nel tessuto economico locale.

I dati sottolineano come oltre 246mila di queste imprese abbiano saputo inserirsi efficacemente nei contesti territoriali in cui operano, creando rapporti duraturi e contribuendo attivamente all’economia. Un aspetto interessante è la versatilità delle attività delle imprese a guida straniera, che riescono a rimanere competitive sfruttando le peculiarità e le esigenze dei mercati locali.

Settori chiave delle imprese straniere

Il settore commerciale emerge come il preferito tra le imprese a guida straniera, con 92.604 aziende che hanno superato il decennio di esistenza, corrispondente al 37,5% del totale. Al secondo posto si trovano le costruzioni, con 54.240 attività , seguite dalla ristorazione e alloggio, che rappresentano l’8,3% del totale con 20.393 imprese. Anche il manifatturiero e i servizi alle imprese hanno registrato una forte presenza, con rispettivamente 17.086 e 11.673 attività.

Particolarmente significativo è il contributo delle imprese straniere all’artigianato italiano. Circa il 30% di queste attività di lunga data opera in questo comparto, dimostrando una capacità di radicamento nelle tradizioni produttive locali, che garantisce un efficace scambio culturale e commerciale con il territorio.

Distribuzione geografica delle imprese straniere

Osservando la distribuzione regionale, la Lombardia emerge come la regione con il maggior numero di imprese straniere, con 44.069 aziende, pari al 17,9% del totale. Segue il Lazio con 27.834 imprese, e la Toscana con 23.102, mentre Campania ed Emilia-Romagna completano la top five rispettivamente con 21.097 e 20.523 attività. Questa diffusione illustra come le imprese a guida straniera siano presenti in modo equilibrato su tutto il territorio nazionale, dal Nord al Sud, arricchendo l’economia locale.

L’importanza dell’imprenditoria femminile

Un dato interessante riguarda l’imprenditoria femminile: oltre 54.500 imprese straniere longeve sono guidate da donne, rappresentando il 22,1% del totale. Questo fenomeno sottolinea l’importanza crescente del ruolo delle donne nel panorama imprenditoriale straniero, che contribuisce a diversificare l’offerta e aumentare la competitività dell’economia italiana. La presenza femminile nelle imprese straniere è un indicatore positivo, che evidenzia non solo l’imprenditorialità, ma anche la resilienza e l’innovazione tipica di molte donne imprenditrici.

La provenienza dei titolari delle imprese

Analizzando l’origine dei titolari delle imprese individuali ultradecennali, emerge un quadro molto variegato. I principali paesi di provenienza sono il Marocco, con il 15,6%, seguito dalla Romania e dalla Cina . Al primo posto troviamo anche l’Albania , il Bangladesh , la Svizzera e il Senegal . Questi dati mostrano come le imprese straniere non si configurino più come un fenomeno sporadico, ma piuttosto come un elemento strutturale e dinamico dell’economia italiana, capace di rispondere alle sfide moderne e di integrarsi profondamente nel mercato nazionale.

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