Cresce il numero di denunce contro i medici dopo la morte di una giovane paziente in un intervento di rinoplastica

Cresce il numero di denunce contro i medici dopo la morte di una giovane paziente in un intervento di rinoplastica

La tragica vicenda di Margaret Spada, in coma dopo una rinoplastica, ha scatenato denunce contro i medici coinvolti e avviato un’indagine su pratiche chirurgiche pericolose e non autorizzate.
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Cresce il numero di denunce contro i medici dopo la morte di una giovane paziente in un intervento di rinoplastica - Gaeta.it

La drammatica vicenda di Margaret Spada, una giovane caduta in coma dopo un intervento di rinoplastica nel novembre scorso, ha sollevato un’ondata di denunce nei confronti dei medici coinvolti. Già all’indomani della tragedia, molte altre pazienti hanno iniziato a raccontare esperienze simili, contribuendo a un caso di indagine che potrebbe rivelarsi molto più ampio di quanto inizialmente previsto. Le autorità stanno raccogliendo testimonianze da pazienti provenienti anche da altre città e la questione si fa sempre più seria.

L’indagine in corso

La situazione attuale riguarda non solo la morte di Margaret, ma anche una serie di denunce presentate contro Marco e Marco Antonio Procopio, i medici che hanno operato la giovane ragazza. Dopo l’evento del 7 novembre, trenta pazienti hanno deciso di raccontare le loro esperienze negative all’interno dello studio medico situato all’Eur. Venti di queste denuncianti si sono fatte avanti subito dopo l’accaduto, condividendo sui social le loro scottanti disavventure all’interno dell’ambulatorio, dove avrebbero subito interventi privi di adeguate norme di sicurezza e senza le necessarie autorizzazioni.

In risposta alla crescente preoccupazione pubblica, i carabinieri del Nas hanno avviato un’indagine approfondita. Le testimonianze fornite sono state inserite nel fascicolo per presunto omicidio colposo che include anche le violazioni amministrative già emerse. La situazione si complica ulteriormente con l’emergere di nuove denunce che portano a singole inchieste non solo a Roma ma anche in altre città. Questo scenario allarga l’orizzonte delle indagini, configurando un contesto inquietante per la salute e la sicurezza delle pazienti.

Testimonianze agghiaccianti

I resoconti delle donne che hanno denunciato i Procopio sono inquietanti. Alcune pazienti hanno rivelato di essere state operate senza l’uso dei guanti, mentre altre hanno descritto scene surreali, come quelle in cui i medici fumavano sigarette durante le procedure. Un episodio particolarmente allarmante riguarda una paziente che sarebbe stata “riaperta” immediatamente dopo un controllo post-operatorio al seno, a riprova della mancanza di protocolli adeguati e della frettolosità del modus operandi dei medici.

Questa narrazione è confermata da ciò che i soccorritori del 118 hanno tratto dalla scena in seguito al collasso di Margaret. Le segnalazioni hanno confermato la presenza di sigarette accese all’interno dello studio, un comportamento non solo illecito ma potenzialmente pericoloso per la salute delle pazienti sottoposte a interventi chirurgici. Tali dichiarazioni redatte dall’equipe sanitaria hanno contribuito a documentare come la condotta dei due medici fosse lontana da qualsiasi standard professionale.

Un’interruzione nella collaborazione

I Procopio gestivano la loro attività medica in un appartamento adibito a ambulatorio, dove svolgevano operazioni sia ufficiali che di chirurgia estetica non autorizzata. Loro stesse hanno dichiarato di utilizzare la clinica Santa Maria di Leuca solo per interventi complessi, pratica nella quale si sono detti parzialmente legittimati. Questo tipo di condotta era motivata da ragioni economiche e dalla volontà di sfuggire a controlli e verifica fiscale. Tale approccio ha portato, tra l’altro, alla cessazione della collaborazione da parte della clinica, segno che i protocolli non venivano rispettati.

L’attenzione si dirige ora verso la possibilità che alcune delle denunciante possano cercare ingenti risarcimenti non meritevoli. Ogni caso verrà esaminato singolarmente per valutare la veridicità delle accuse e per accertare la serietà delle esperienze condivise. La giustizia è chiamata a intervenire in un contesto di grande delicatezza, dove le vite di pazienti, in cerca di miglioramenti estetici, sono state messe a rischio.

L’attesa sui risultati degli esami tossicologici

Uno degli aspetti più cruciali dell’indagine riguarda la questione tossicologica. Gli esami effettuati mirano a chiarire le cause esatte delle convulsioni che hanno indotto Margaret in coma. Il pubblico ministero Eleonora Fini ha incaricato un apposito consulente medico di verificare le modalità in cui sono stati gestiti gli eventi critici. I preliminari risultati già indicano come un errore durante le prescrizioni alimentari possa aver contribuito a causare la reazione severa ai farmaci somministrati.

Il panino, di cui la paziente era stata informata di consumare prima dell’anestesia, potrebbe aver avuto un ruolo determinante nel complicare la situazione. La possibilità di soffocamento ricondotta a tale errore mette in luce la complessità dell’intervento e la negligenza nel gestire gli aspetti pre-operatori. Con il progredire delle indagini, la scomparsa di Margaret Spada si trasforma in un inquietante monito sulle pratiche mediche e sull’importanza cruciale della sicurezza in ambito sanitario.

Ultimo aggiornamento il 11 Gennaio 2025 da Marco Mintillo

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