Nel corso del 2024, l’Italia ha registrato una preoccupante crescita dei femminicidi. Fino al 18 novembre, sono state registrate 99 donne uccise, con un aumento significativo nei piccoli comuni e un’attenzione particolare rivolta alle vittime over 65. I dati, provenienti dall’XI Rapporto Eures, mettono in luce le dinamiche socio-culturali e i cambiamenti demografici che accompagnano questi tragici avvenimenti.
L’andamento geografiche degli omicidi
Analizzando i dati forniti dal Rapporto Eures, emerge che la maggior parte degli omicidi di donne è avvenuta nelle regioni del centro Italia. In contrapposizione, le statistiche relative al nord e al sud mostrano un abbassamento dei numeri. Questo scenario mette in evidenza un fenomeno particolare, cioè l’aumento degli omicidi nei comuni con meno di 5.000 abitanti, dove spesso le dinamiche familiari e le relazioni personali possono essere più intense e nascondere tensioni latenti.
Particolarmente allarmante è il dato relativo alle donne con più di 65 anni: tra gennaio e novembre 2024, 37 sono state uccise, rappresentando il 37,4% delle vittime. Questo elemento sottolinea una vulnerabilità particolare, colpendo in genere le donne maggiormente esposte a relazioni di conflitto all’interno della propria famiglia, spesso perpetrati da coniugi o figli.
Figlie vittime e autori dei femminicidi
Un aspetto significativo è l’aumento delle figlie uccise, passate da 5 a 9 rispetto all’anno scorso. Spesso questi casi rientrano nel contesto delle “stragi familiari”, in cui le vittime vengono uccise come conseguenza di una rivendicazione violenta nei confronti della madre o di una compagna. Le donne appartengono a contesti dove l’intolleranza e la violenza sono purtroppo all’ordine del giorno, contribuendo al tessuto di violenza intrafamiliare.
Parlando di autori, i dati mostrano un incremento degli aggressori under 25, che sono aumentati da 4 a 12 unità. Tuttavia, il numero più elevato di perpetratori si riscontra tra gli autori over 64, con 27 casi, che corrisponde al 27,8% del totale. Questo fenomeno invita a riflettere sulle comuni radici culturali e sociali che possono generare violenza anche in età avanzata.
Dati sulle vittime straniere
Un dato di grande rilevanza è l’aumento delle vittime straniere, che è passato da 17 a 24. Questo incremento rappresenta un quarto delle vittime totali e si evidenza una crescita del 41,2% rispetto all’anno passato. Alcuni ricercatori hanno sottolineato la differenza tra vittime italiane e straniere: mentre sono calate le vittime italiane, che da 95 si sono ridotte a 75, le vittime straniere hanno registrato un segno positivo.
Interessante notare che il numero degli autori di femminicidi di nazionalità non italiana è diminuito, passando da 23 a 16. Ciò implica una differenza netta in termini di autorità di femminicidio: il 45,8% delle vittime straniere è ucciso da autori italiani. Al contrario, solo il 4% delle vittime italiane ha subito violenza da parte di autori stranieri, un dato che si riduce significativamente rispetto alla percentuale del 13,5% dello scorso anno.
Questi dati forniscono un quadro complesso e sfaccettato della violenza di genere in Italia, necessitando una riflessione approfondita sulle cause e le possibili azioni da intraprendere per contrastare questo fenomeno.
Ultimo aggiornamento il 23 Novembre 2024 da Armando Proietti