La coscienza riguardo al lascito solidale è in continua espansione tra i cittadini italiani, in particolare tra chi ha superato i 50 anni. Questa tendenza si è consolidata grazie a un lavoro decennale del Comitato di Testamento Solidale, che ha visto un incremento significativo delle organizzazioni coinvolte. Accanto a ciò, il Terzo Settore sta guadagnando un riconoscimento sempre più ampio come pilastro di supporto per le cause sociali nel Paese.
La crescente consapevolezza del lascito solidale
Negli ultimi anni, gli italiani hanno mostrato un maggiore interesse e una migliore comprensione del lascito solidale. Secondo una recente indagine condotta da Walden Lab-Eumetra per il Comitato Testamento Solidale, un numero crescente di cittadini ha dichiarato di conoscere il significato di questo importante strumento di donazione. Non si tratta solo di una conoscenza superficiale; molti, infatti, hanno già incluso il lascito solidale nei loro testamenti o intendono farlo nel prossimo futuro.
Questo incremento nella consapevolezza e nell’impegno può essere attribuito ai tanti sforzi compiuti dal Comitato di Testamento Solidale, il quale ha operato per oltre undici anni, partendo da sole sei organizzazioni fino a raggiungere oggi un totale di 28. Questo ampliamento ha permesso di coinvolgere una varietà di enti e associazioni attivi nei diversi settori, come la salute, l’istruzione e l’ambiente. La diversificazione delle voci e delle cause ha reso più visibili i benefici dei lasciti solidali, stimolando un dibattito pubblico importante attorno a questo tema.
Il ruolo fondamentale del Terzo Settore
Durante la presentazione dell’indagine, Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale, ha sottolineato il riconoscimento crescente del ruolo fondamentale del Terzo Settore nella società italiana. Questo segmento rappresenta una rete essenziale per affrontare problematiche sociali e sanitarie, intervenendo spesso laddove le istituzioni pubbliche faticano a rispondere adeguatamente alle esigenze dei cittadini.
Il Terzo Settore non si limita a fornire assistenza durante emergenze o situazioni di crisi; è anche attivo nella promozione di campagne di sensibilizzazione e nella realizzazione di progetti di lungo termine. La presenza di queste organizzazioni ha contribuito a colmare lacune e a supportare varie cause, dalla ricerca sanitaria all’assistenza ai più vulnerabili. Inoltre, la capacità di innovare e adattarsi costituisce un ulteriore punto di forza per il Terzo Settore, permettendo di rispondere in modo agile alle necessità del contesto sociale.
La richiesta di maggiore attenzione istituzionale
Bartoli ha anche evidenziato la necessità di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni nei confronti del Terzo Settore. Gli enti privati e le organizzazioni non profit sono stati in prima linea nel sostenere le comunità, ma ora è tempo che anche le politiche pubbliche riconoscano l’importanza di queste attività. Le richieste chiariscono la necessità di leggi più trasparenti e di finanziamenti adeguati per garantire la sostenibilità del lavoro svolto.
L’indagine “Valori, donazioni e lasciti solidali” rappresenta quindi non solo un punto di partenza per comprendere i cambiamenti in atto, ma anche un invito per tutte le istituzioni a prendere in considerazione l’impatto positivo che può derivare da un sostegno più robusto e consapevole al Terzo Settore. Questo equilibrio non solo beneficerebbe le organizzazioni stesse, ma migliorerebbe anche la qualità della vita delle persone coinvolte nei vari progetti e iniziative portate avanti nelle comunità.
Con il progredire di questa rinnovata consapevolezza e l’emergere di nuovi modi di donare, l’Italia si trova di fronte a un’opportunità unica di rafforzare il legame tra cittadini e comunità, avviando una vera e propria trasformazione sociale attraverso i lasciti solidali.