La richiesta di abeti naturali nella regione Toscana sta registrando un trend in costante crescita, evidenziando un aumento annuale del 5%. Tale dato è emerso da un rapporto di Coldiretti Toscana, che mette in luce anche le problematiche che il settore si trova ad affrontare. Attraverso una visione complessiva, è possibile comprendere l’importanza di questa filiera per il paesaggio e l’ambiente, al contempo sottolineando le sfide legate alla manodopera, al cambiamento climatico e alla concorrenza degli alberi di plastica.
La Toscana e il mercato degli abeti naturali
Con oltre 3 milioni di abeti coltivati, la Toscana si posiziona come un leader nella produzione di alberi di Natale sostenibili. I diversi tipi di abeti, tra cui il Rosso, il Bianco, il Normanniano e l’abete del Colorado, rappresentano una risorsa fondamentale sia per il mercato nazionale che per quello internazionale. Ogni anno, infatti, vengono commercializzati più di 500.000 esemplari, generando un volume d’affari di 10-12 milioni di euro. Questa crescita economica è supportata da circa 200 aziende specializzate, prevalentemente situate nelle province di Arezzo, Casentino e nel distretto di Pistoia.
Coldiretti Toscana ha recentemente collaborato con Giorgio Tesi Group e Regione Toscana per contribuire al decoro urbano durante le festività natalizie, donando tre abeti monumentali al Comune di Firenze. Questa iniziativa non solo valorizza l’estetica della città, ma sottolinea anche l’importanza del settore nella promozione di pratiche sostenibili e nella cura del territorio.
L’impatto sociale e ambientale delle aziende vivaistiche
Le aziende del settore vivaistico rivestono un ruolo cruciale non solo dal punto di vista economico, ma anche per il benessere sociale e ambientale. Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana, evidenzia come queste realtà aiutino a garantire la manutenzione delle aree marginali, promuovendo pratiche che tutelano il territorio. “La regimazione delle acque e la sistemazione dei terrazzamenti sono cure fondamentali che non solo preservano il paesaggio, ma mitigano anche il rischio di eventi naturali come frane e incendi.” Tali interventi sono essenziali per le comunità che vivono a valle, contribuendo a una gestione sostenibile del territorio.
Le sfide del settore: carenza di manodopera e cambiamenti climatici
Nonostante il buon andamento commerciale, il settore degli abeti naturali deve affrontare diverse sfide. La carenza di manodopera stagionale, acuita dai cambiamenti climatici, sta creando significativi problemi. Le temperature sempre più elevate stressano le piante, specialmente quelle più giovani, che corrono il rischio di seccarsi. In risposta a queste difficoltà, i produttori, come Andrea Baggiani di Montemignaio, stanno adottando misure per elevare le coltivazioni a quote più alte, dove le condizioni climatiche offrono un migliore supporto all’umidità e al freddo necessari alla crescita degli alberi.
Un altro aspetto critico riguarda la crescente concorrenza degli abeti di plastica, importati dall’estero e venduti in Italia. Circa 500.000 di questi alberi vengono commercializzati nel nostro paese, con un impatto significativo sull’ambiente associato alla loro produzione, trasporto e smaltimento. “Questo implica un dispendio energetico elevato e una significativa produzione di rifiuti in plastica, che solleva interrogativi sulla sostenibilità degli alberi di Natale artificiali.”
La situazione del settore degli abeti naturali in Toscana è quindi delicata e complessa, ma resta fondamentale per la tutela dell’ambiente e per il benessere delle comunità locali.
Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2024 da Laura Rossi