La domanda mondiale di pasta ha raggiunto un traguardo significativo, superando i 16 milioni di tonnellate all’anno. Questo fenomeno non è solo una testimonianza del crescente amore per questo alimento in molte culture, ma mette in evidenza anche il ruolo cruciale dell’Italia, principale produttore europeo di grano duro. Evento di richiamo, il World Durum and Pasta Forum si è tenuto a Roma, riunendo oltre 300 operatori del settore per discutere tendenze, mercati e innovazioni nel campo della pasta.
L’italia, leader nella produzione di grano duro
Con più di 1,3 milioni di ettari dedicati alla coltivazione del grano duro, l’Italia rappresenta circa il 25% del frumento utilizzato nella produzione mondiale di pasta. Questa posizione di leadership è sostenuta dalla qualità del grano italiano, apprezzata in tutto il mondo per le sue caratteristiche uniche. Durante il forum, il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha sottolineato l’importanza di questa filiera agroalimentare, evidenziando come l’eccellenza dei prodotti italiani contribuisca a promuovere l’immagine del Paese all’estero.
Le esportazioni agroalimentari italiane hanno raggiunto un record nel 2023, toccando i 63 miliardi di euro con una crescita del 7%. Le previsioni per il primo semestre del 2024 sono altrettanto positive, con un ulteriore incremento del 7,5%. Questa tendenza positiva riflette non solo un mercato interno forte, ma anche una crescente richiesta da parte dei mercati internazionali, in particolare da Nord America, Europa, Turchia e Kazakistan.
Innovazione e sostenibilità nel settore della pasta
Nel corso del World Durum and Pasta Forum, è emerso un chiaro impegno verso innovazioni tecnologiche destinate a migliorare la resa produttiva e ridurre l’impatto ambientale. Gli esperti hanno discusso l’importanza di implementare nuove tecniche agricole, utilizzando ad esempio varietà di grano più resistenti alle malattie e alle condizioni climatiche avverse.
La sostenibilità è diventata un argomento cruciale nel settore agroalimentare, e il forum ha esplorato come l’industria possa rispondere a queste esigenze attraverso pratiche ecocompatibili. La tecnologia gioca un ruolo fondamentale in questo contesto: dalla gestione dell’acqua alla riduzione dei pesticidi chimici, i progetti innovativi sono necessari per garantire un futuro sostenibile per la produzione di pasta.
Inoltre, il forum ha messo in evidenza l’importanza di una filiera corta, che permetta di mantenere alta la qualità del prodotto e, allo stesso tempo, riduca l’impatto ambientale. Il coinvolgimento diretto degli agricoltori e dei produttori nel processo di trasformazione alimentare è fondamentale per capire e monitorare ogni fase della produzione.
L’arte culinaria italiana al World Durum and Pasta Forum
Un’altra importante sezione dell’evento è stata dedicata alla gastronomia, con uno show cooking guidato dallo chef Alessandro Circiello. Durante la sua presentazione, il chef ha preparato una varietà di piatti tipici regionali, mettendo in risalto i benefici nutrizionali del grano e dell’approccio della Dieta Mediterranea.
L’esibizione culinaria non solo ha deliziato i partecipanti, ma ha anche affrontato temi cruciali relativi alla salute e al benessere, sottolineando quanto la pasta possa essere una parte integrante di un’alimentazione equilibrata. I piatti proposti hanno voluto omaggiare la tradizione culinaria italiana, rappresentando un connubio perfetto tra sapori e nutrienti, tipici della Dieta Mediterranea, riconosciuta a livello globale.
Questa fusione di cultura gastronomica, innovazione e sostenibilità ha reso il World Durum and Pasta Forum un punto di riferimento non solo per i professionisti del settore, ma anche per gli appassionati della cucina italiana e della tradizione culinaria mondiale.
Ultimo aggiornamento il 18 Ottobre 2024 da Armando Proietti