Negli ultimi mesi, il fenomeno dell’overtourism in Italia ha suscitato crescente preoccupazione e indignazione tra i cittadini e i movimenti attivi. Da Nord a Sud, le città italiane stanno vivendo un’invasione di Bed and Breakfast, una situazione che va a impattare negativamente non solo sull’economia locale, ma anche sulla disponibilità di alloggi per i residenti. A questa situazione si sta opponendo con fermezza il gruppo di attivisti noto come “Robin Hood”. I membri di questo collettivo, impegnati nella lotta contro l’overtourism, hanno recentemente messo in atto una serie di azioni coordinate, fra cui il sabotaggio di numerosi sistemi di check-in automatici che utilizzano smart lock, colpendo diversi municipi, da Roma a Torino.
Le azioni di protesta degli attivisti
Negli ultimi giorni, “Robin Hood” ha portato avanti una serie di azioni nei principali centri urbani italiani. La notte scorsa, i membri del gruppo hanno agito in diverse città, tra cui Torino, Bologna, Reggio Emilia, Roma, Napoli, Catania e Palermo. Gli attivisti hanno preso di mira i B&B che utilizzano sistemi di check-in automatici, affermando che questi metodi allontanano i turisti dalla vera esperienza della città e contribuiscono a una mancanza di interazione con i residenti locali.
Le azioni non si sono limitate a un semplice sabotaggio, ma si sono manifestate come un vero e proprio atto simbolico contro ciò che i manifestanti definiscono “un’esperienza turistica artificiosa”. Ogni città ha visto il gruppo esprimere il proprio disappunto contro il turismo di massa e le sue conseguenze, coinvolgendo i passanti in discussioni sul tema e sollecitando tutti a riflettere su come l’aumento dei B&B stia impattando sul mercato degli affitti e sulla vita quotidiana locale.
L’impatto dell’overtourism sulle città italiane
L’overtourism ha portato non solo a un cambiamento nel mercato immobiliare, ma anche a un deterioramento della qualità della vita nelle città più visitate. A Roma, ad esempio, l’aumento della presenza di turisti ha fatto aumentare notevolmente i prezzi degli affitti, costringendo molti residenti a lasciare i quartieri storici. Le lamentele riguardano soprattutto l’eccessivo rumore durante la notte e la congestione nei luoghi di maggiore interesse.
Le stesse dinamiche si osservano in altre metropoli italiane, dove i residenti lamentano la trasformazione delle loro comunità in zone esclusivamente turistiche. Questa trasformazione ha sollevato preoccupazioni in merito alla perdita dell’identità culturale dei luoghi, un aspetto che preoccupa non solo gli abitanti, ma anche i turisti stessi, che cercano esperienze autentiche.
La risposta delle istituzioni locali
Le istituzioni si trovano di fronte a una sfida significativa: bilanciare gli interessi economici legati al turismo con le esigenze dei residenti. Alcuni comuni hanno iniziato a prendere provvedimenti per regolamentare il settore degli affitti brevi, introducendo limiti e requisiti per i proprietari di B&B e affitti turistici. Tuttavia, gli attivisti sostengono che queste misure siano insufficienti e che sia necessario un intervento più deciso che promuova una gestione sostenibile del turismo.
Le amministrazioni locali si sono trovate a dover affrontare le pressioni di diverse parti interessate. Da un lato, ci sono le richieste dei residenti per una qualità della vita migliore e, dall’altro, c’è la necessità di attrarre turisti che portano entrate vitali all’economia.
Con l’aumentare delle manifestazioni e delle proteste, le autorità sono di fronte a decisioni critiche che potrebbero determinare il futuro del turismo in Italia. È importante vedere come queste situazioni si svilupperanno nei prossimi mesi e se i movimenti di attivisti riusciranno a portare a una maggiore consapevolezza riguardo alle problematiche legate all’overtourism e al settore degli affitti brevi.
Ultimo aggiornamento il 10 Gennaio 2025 da Marco Mintillo