Cresce la sfiducia degli ucraini nel governo americano sotto Trump

Cresce la sfiducia degli ucraini nel governo americano sotto Trump

La fiducia degli ucraini verso gli Stati Uniti è crollata, con il 67% che percepisce un disinteresse di Washington, mentre cresce il supporto per l’Europa come principale alleato nella guerra.
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Cresce la sfiducia degli ucraini nel governo americano sotto Trump - Gaeta.it

Da quando Donald Trump ha assunto la presidenza per la sua seconda volta, le dinamiche del conflitto ucraino e le relazioni tra Stati Uniti e Ucraina hanno suscitato un acceso dibattito. Il presidente ha rilasciato dichiarazioni sorprendenti, come quella in cui affermava di poter risolvere la guerra in Ucraina in sole 24 ore. A distanza di quasi tre mesi dall’ingresso alla Casa Bianca, i contatti tra Washington e Mosca rimangono incerti, creando preoccupazione tra gli analisti. L’illustre corrispondente della Bbc a Mosca, Steve Rosenberg, ha definito queste relazioni come «montagne russe», rimarcando l’instabilità della situazione.

La percezione degli ucraini sul governo americano

Le indagini statistiche hanno cercato di comprendere il sentiment degli ucraini riguardo all’operato del nuovo presidente. Recentemente, l’International institute of sociology di Kiev ha svolto sondaggi telefonici su un campione di circa duemila persone, ridotto a poco più di 1.300 nella seconda fase, dal 14 febbraio al 22 marzo. I dati rivelano che, alla fine del 2024, il 54% degli ucraini giudicava favorevole il ritorno di Trump, ma questa fiducia è crollata: a marzo solo il 19% la pensa ancora così. È emblematico notare che ben il 73% degli intervistati ora ritiene negativa la sua presidenza.

Questo continuo monitoraggio, attivo da tre anni, ha tracciato come la popolazione ucraina vede la politica occidentale, separando ora il supporto europeo da quello statunitense. Analizzando le risposte dal settembre 2022 e da febbraio 2024, un calo significativo nel numero di coloro che credevano nel serio supporto dell’Occidente è emerso: dal 73% al 49%. Sorprendentemente, nei recenti sondaggi di febbraio e marzo 2025, tale percentuale è risalita al 62%. Gli esperti affermano che questa divergenza si deve al fatto che ora gli ucraini considerano maggiormente l’Europa come fonte di sostegno, distaccandosi dall’immagine di un supporto unito da Washington.

La visione critica nei confronti di Washington

Quando si indaga specificamente sulla percezione del governo americano, i risultati sono ben diversi. Un sondaggio realizzato nella seconda metà di marzo ha rivelato che il 67% degli ucraini crede che gli Stati Uniti stiano perdendo interesse per Kiev, suggerendo una diminuzione del sostegno. Molti ritengono che Washington stia esercitando pressioni per ottenere concessioni da parte dell’Ucraina in favori della Russia. Alle domande su quale tipo di accordo di pace ci si aspetti sotto la presidenza Trump, solo l’11% degli intervistati vedeva la possibilità di una «pace giusta»; questo numero è aumentato a 18% nella metà di marzo, ma resta una minoranza.

Il direttore esecutivo del Kiis, Anton Hrushetskyi, ha commentato la situazione, sottolineando che la guerra attuale rende particolarmente acute le reazioni alle dichiarazioni e comportamenti dei funzionari americani. Osservatori più esperti parlano, addirittura, di come questi sviluppi possano contribuire alla crescita di sentimenti antiamericani in Ucraina. Anche prima del 2025, vi era una certa insoddisfazione verso le azioni degli Stati Uniti. Oggi, l’amministrazione Trump sembra solo confermare e consolidare le frustrazioni degli ucraini.

Conclusioni sui sondaggi e le aspettative degli ucraini

L’evidente calo di fiducia nei confronti degli Stati Uniti rappresenta un campanello d’allarme per le relazioni tra Kiev e Washington. La guerra in corso ha modificato il modo in cui gli ucraini percepiscono i propri alleati. Il futuro delle relazioni transatlantiche e delle attese per un possibile accordo di pace resta incerto, in un contesto dove la pazienza della popolazione ucraina è messa a dura prova. La situazione potrebbe evolversi ulteriormente, dipendendo non solo dalle dichiarazioni di Trump, ma anche dalle azioni concrete che seguiranno.

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