Cresce la tensione commerciale: Trump ottimista, Pechino risponde con dazi al 125%

Cresce la tensione commerciale: Trump ottimista, Pechino risponde con dazi al 125%

Tensioni crescenti tra Stati Uniti e Cina: Trump ottimista su un accordo commerciale, mentre Pechino aumenta drasticamente i dazi sulle importazioni statunitensi, alimentando preoccupazioni globali.
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Cresce la tensione commerciale: Trump ottimista, Pechino risponde con dazi al 125% - Gaeta.it

Il clima di tensione economica tra Stati Uniti e Cina continua a intensificarsi, con dichiarazioni sempre più dirette sia da Washington che da Pechino. Da un lato, Donald Trump ha espresso ottimismo sulla possibilità di un accordo commerciale con la Cina, mentre dall’altra parte, il governo cinese ha annunciato un notevole incremento delle tariffe sui beni statunitensi. Le prime reazioni degli attori coinvolti pongono la questione commerciale al centro del dibattito economico globale.

L’ottimismo di Trump sull’accordo con la Cina

Intervenendo a bordo dell’Air Force One, mentre si dirigeva in Florida, Donald Trump ha affermato di essere fiducioso riguardo a un possibile accordo commerciale con Pechino. Il presidente statunitense ha comunicato agli inaspettati delegati dei media che la sua amministrazione sta intrattenendo conversazioni attive con diversi paesi riguardo alla questione dei dazi, descrivendo gli Stati Uniti come “in un’ottima posizione“. Trump ha espresso la sua fiducia nel futuro del dollaro, definendolo “la valuta di riserva” e rafforzando la percezione di solidità economica del paese.

Sul fronte dei titoli di stato, il presidente ha fatto notare che sebbene ci sia stato un “piccolo momento” di difficoltà nel mercato obbligazionario, la situazione è sotto controllo. I mercati, sembra, stiano reagendo bene. Trump ha anche specificato che il suo obiettivo è di mantenere gli Stati Uniti in una posizione economica forte e competitiva.

Queste dichiarazioni giungono dopo che la Casa Bianca ha indicato un cambio di direzione nelle trattative commerciali, che ora includono una sospensione delle tariffe per un periodo di 90 giorni. Questa pausa potenzialmente offre un’opportunità per rinegoziare gli accordi e alleviare le tensioni, affinché entrambe le parti possano giungere a un compromesso.

La risposta di Pechino e l’aumento dei dazi

In risposta alle affermazioni di Trump, la Cina ha deciso di alzare i dazi sulle importazioni statunitensi, portandoli dal 84% al 125%. Questa misura fa parte di un’escalation nelle tensioni commerciali tra Washington e Pechino. La decisione è stata comunicata dalla Commissione doganale del Consiglio di Stato cinese, con effetto immediato.

Le origini di questo conflitto possono essere ricondotte agli scambi tariffari, con Pechino che ha dovuto adattarsi a un contesto commerciale in rapida evoluzione. Xi Jinping, presidente cinese, ha recentemente ribadito che il suo paese non teme le conseguenze della guerra commerciale e sottolineato che “non ci sono vincitori nelle guerre commerciali“. Un messaggio strategico volto a evidenziare la determinazione di Pechino a resistere a quello che considera un “bullismo” commerciale.

Xi ha inoltre esortato l’Unione Europea a collaborare con la Cina per contrassegnare dazi iniqui e salvaguardare la globalizzazione economica. Questo appello indica l’intenzione di Pechino di cercare alleanze strategiche, amplificando il messaggio che la Cina intende portare avanti una politica economica indipendente.

Le implicazioni economiche globali

Il recente aumento delle tariffe ha scatenato preoccupazioni non solo a Washington e Pechino, ma anche nei mercati globali. Cruciale in questo scenario è la reazione delle economie che dipendono commercialmente da entrambe le superpotenze. Temono che l’escalation delle tariffe possa compromettere le catene di approvvigionamento globali e influenzare il commercio internazionale su larga scala.

In un comunicato, il ministero del Commercio cinese ha denunciato le azioni statunitensi come una violazione delle regole economiche e ha avvertito che gli Stati Uniti devono assumere piena responsabilità per le turbolenze globali che seguiranno. Pechino ha avanzato un chiaro segnale che, se le attuali politiche tariffarie continueranno a essere attuate, sarà pronta a intraprendere ulteriori misure, esibendo un forte spirito di resistenza.

Le dichiarazioni di Beijing chiariscono che la situazione potrebbe deteriorarsi ulteriormente se non si trova una soluzione condivisa, lasciando il commercio globale in una fase di incertezza. Mentre gli Stati Uniti e la Cina si preparano a fronteggiare i loro antagonismi economici, il futuro del commercio internazionale rimane intriso di sfide complesse.

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