In un’altra preoccupante dimostrazione di aggressione nei confronti del personale sanitario, una squadra medica è stata affrontata da comportamenti ostili mentre forniva assistenza ai senzatetto nel quartiere Mercato di Napoli. Questo incidente, avvenuto domenica mattina, evidenzia il crescente livello di violenza e mancanza di rispetto nei confronti di chi lavora in contesti di emergenza, un problema che continua a minacciare la sicurezza dei professionisti della salute.
Aggressione davanti al camper dell’Asl Napoli 1
L’episodio si è verificato all’interno del camper allestito dall’Asl Napoli 1 Centro, che era stato posizionato in piazza del Carmine per offrire assistenza a persone in difficoltà . Secondo quanto riportato dall’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, un uomo di origine ucraina ha fatto irruzione nel veicolo sanitario e ha richiesto un numero considerevole di compresse di Tachipirina, dichiarando di essere positivo al Covid. La risposta negativa del personale, che ha giustamente rifiutato di fornire i farmaci richiesti, ha innescato una reazione aggressiva. L’individuo ha infatti cominciato a sputare contro i medici, evidentemente nel tentativo di contagiarli deliberatamente.
Questa escalation di comportamenti violenti ha sollevato preoccupazioni tra i professionisti del settore, che spesso si trovano a operare in condizioni di tensione crescente. Manuel Ruggiero, fondatore dell’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate” e attualmente medico del 118 presso l’Asl Napoli 2, ha espresso la sua amarezza riguardo a quanto accaduto, definendo lo sputo come una delle peggiori manifestazioni di disprezzo verso coloro che si dedicano ad aiutare gli altri.
Un fenomeno allarmante che si ripete
L’episodio di domenica non è isolato. Stando ai dati raccolti dall’associazione, questo rappresenta il terzo caso di aggressione fisica o verbale registrato dall’inizio del 2025 all’interno del territorio dell’Asl Napoli 1, che copre l’intera città di Napoli e l’isola di Capri. Con una media di un’aggressione ogni due giorni, il nuovo anno non ha iniziato sotto i migliori auspici per il personale medico impegnato a fronteggiare le emergenze.
L’analisi del 2024 ha rivelato un totale di 52 episodi di violenza registrati nel capoluogo campano, in gran parte verificatisi all’interno di pronto soccorso ospedalieri o durante interventi di ambulanze. Rispetto all’anno precedente, si è notato un lieve calo, con 10 aggressioni in meno rispetto al 2023. Tuttavia, se si guardano i dati storici, il record negativo risale al 2019, quando vennero segnalate ben 105 aggressioni, una media di quasi una ogni tre giorni, un’impressionante evidenza del deterioramento della situazione.
Reazioni e misure per prevenire la violenza
Le reazioni a tale fenomeno non si sono fatte attendere. Oltre alle parole di indignazione da parte dei professionisti della salute, ci sono richieste concrete per mettere in atto misure di protezione per gli operatori sanitari. Le associazioni che tutelano il personale del settore stanno spingendo per l’introduzione di politiche più severe contro gli aggressori e per la creazione di spazi di lavoro sicuri.
In aggiunta, è fondamentale avviare campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione, per cercare di educare i cittadini al rispetto nei confronti di chi lavora nel campo della salute. Creare un ambiente di lavoro che permetta ai medici e agli infermieri di esercitare le loro funzioni senza paura di subire violenze è essenziale non solo per la loro incolumità ma anche per la qualità dei servizi offerti alla comunità .
Nell’attesa di miglioramenti significativi, i professionisti continuano a impegnarsi nella loro missione, nonostante le difficoltà e i rischi associati al loro lavoro.
Ultimo aggiornamento il 7 Gennaio 2025 da Laura Rossi